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Fumo e depressione in adolescenza? Attenzione all’osteoporosi in età adulta


Un nuovo studio longitudinale, pubblicato sul Journal of Adolescent Health, rileva che l'abitudine al fumo e i sintomi depressivi hanno un impatto negativo sulla densità ossea a partire dall'adolescenza. Quando si realizza più del 50% dell’accumulo osseo. 

10 APR - Un’accoppiata pericolosa, quella del fumo e dei sintomi depressivi nelle adolescenti. E non solo per in ambito psicologico o delle malattie respiratorie, ma anche per le ossa. Arriva infatti oggi il primo studio longitudinale preliminare a dimostrare che depressione, ansia e fumo sono associati con una minore densità minerale a lungo termine, perché hanno ripercussioni negative sull’accumulo osseo adolescenziale. Per questo, possono diventare un campanello d’allarme per un futuro caratterizzato da una bassa densità ossea o osteoporosi, e maggiori possibilità di frattura negli anni dopo lat menopausa. Lo studio è stato pubblicato sul Journal of Adolescent Health, la rivista ufficiale della Society for Adolescent Health and Medicine (SAHM).
 
 
Sebbene si manifesti soprattutto nelle donne dopo la menopausa,le radici dell’osteoporosi possono essere rintracciate nel periodo della crescita, inclusa l’adolescenza.
Negli adulti il legame al fumo e alla depressione sono stati studiati a lungo, ma questi non erano mai stati studiati nell’adolescenza, quando si realizza più del 50% dell’accumulo osseo. Le meta analisi avevano infatti già mostrato che la depressione in età adulta è associata all’osteoporosi e alla bassa densità minerale delle ossa. Anche il fumo ha un impatto negativo sulla salute delle ossa, e infatti gli adulti fumatori hanno una densità minerale delle ossa inferiore a non fumatori, così come un crescente rischio di fratture nel corso nella vita pari al 31%.
Depressione e ansia però aumentano nell’adolescenza, in particolare tra le ragazze, e fumo e uso di alcol spesso cominciano proprio a questa età. Sia la depressione che l’uso di sostanze spesso diventano cronici dopo l’adolescenza. E anche questi fattori potrebbero dunque incidere sull’accumulo osseo in adolescenza. “L’adolescenza è un periodo cruciale dello sviluppo che mette le basi per la salute delle donne durante tutta la loro vita”, spiega la coordinatrice della ricerca  Lorah D. Dorn. “Quanto più osso è accumulato nei due anni a ridosso del menarca, tanto viene perso nelle ultime 4 decadi della vita”. Tuttavia, fino ad oggi nessuno studio aveva indagato la ragione e i meccanismi per cui questo accadesse.
 
I ricercatori del Cincinnati Children’s Hospital, University of Cincinnati College of Medicine e Pennsylvania State Universityhanno preso come campione 262 ragazze sane tra gli 11 e i 19 anni da una clinica per adolescenti in un grande ospedale pediatrico e la sua comunità circostante per rappresentare lo sviluppo tipico degli adolescenti, e le hanno divise in 4 gruppi di età (11, 13, 15, 17 anni). L’obiettivo era che ogni gruppo riflettesse un numero di fumatori proporzionale alle statistiche nazionali. Le ragazze sono state visitate ognuna tre volte nel corso dell’anno. Interviste telefoniche sono poi state condotte a intervalli di tre mesi tra le visite annuali. La tendenza dell’accumulo osseo dagli 11 ai 19 anni è stato stimato dal contenuto di minerali nelle ossa dell’intero corpo e dalla densità minerale totale della colonna lombare e dell’anca.
I ricercatori hanno scoperto che mentre le fumatrici sono entrate nell’adolescenza con livelli equivalenti di densità minerale della spina lombare e dell’anca, il contenuto di minerali nelle ossa complessivo era significativamente minore via via che cresceva la frequenza delle sigarette. I sintomi della depressione mostravano uno schema leggermente diverso. Le ragazze con un livello di sintomi più elevato avevano una significativa diminuzione della densità minerale in modo costante durante l’adolescenza. Inoltre non c’è associazione tra l’uso di alcol, sintomi di ansia o la loro interazione con l’età in nessuna misurazione ossea.
 
La Fondazione nazionale americana per l’osteoporosi stima che 10 milioni di americanine sono affetti e altri 34 milioni sono a rischio. Nel 2005, ci sono state due milioni di fratture le cui cause potevano essere attribuite all’osteoporosi, per costi medici pari a 19 miliardi di dollari. Le previsioni danno questi numeri in crescita a tre milioni di fratture e 25,3 miliardi di dollari ogni anno entro il 2025, con un peso gravoso sulla sanità pubblica.“Per quanto ne sappiamo, il nostro studio è il primo a testare e dimostrare che fumo e sintomi depressivi hanno un impatto negativo sull’accumulo osseo durante l’adolescenza. Potrebbe essere prematuro invocare screening e controlli per le ragazze che manifestano sintomi della depressione o fumano, ma il nostro studio dovrebbe essere replicato per determinare quando una maggiore attenzione nel monitorare i livelli dei minerali delle ossa sia necessaria”, ha concluso Dorn.
 
In un commento alla ricerca pubblicato sullo stesso numerodella rivista, Giovanni Cizza e Kristina I. Rother, dell’Istituto nazionale di diabete e malattie digestive e del fegato, sostengono l’importanza dell’argomento della ricerca e menzionano una serie di potenziali fattori biologici e sociali che potrebbero aver contribuito a questi interessanti risultati, come il ruolo dell’indice di massa corporea, lo status socio economico, la distribuzione dei pasti, e la difficoltà di identificare i sintomi depressione in adolescenza, che “è un momento di grandi cambiamenti e subbugli psicologici.
Cizza e Rother fanno una serie di domande, concludendo che “maggiori ricerche sono necessarie per capire i meccanismi che influenzano l’accumulo osseo. Per esempio, i disturbi del sonno, sia dovuti ai sintomi della depressione sia derivanti da volontarie privazioni del sonno, danneggiano l’accumulo osseo?”.

10 aprile 2013
© Riproduzione riservata

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