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Farmaci. Budget ospedaliera. Intervista a Palmisano (Assobiotec): “Calcoli Aifa sballati”


"Così ci sottraggono 800 milioni". Il vicepresidente dei produttori di farmaci biotecnologici contro la nota metodologica alla base del calcolo del budget 2013.  Dati non attendibili e metodologia poco chiara. "Urge un confronto altrimenti aziende rischiano di pagare ingiustamente un conto molto salato”.

23 APR - Il budget per la farmaceutica ospedaliera 2013 rischia di creare attriti tra Aifa e aziende nonostante il tetto sia cresciuto per legge dal 2,4% al 3,5% del Fsn. E il problema sembra una questione di attendibilità dei dati su cui è stato ricavato il budget che dalla nota Aifa sembrerebbe ridursi di quasi 800 mln. Così abbiamo chiesto al vicepresidente di Assobiotec Riccardo Palmisano di spiegarci il perché le aziende sono in fibrillazione. “Da un lato viene alzato il tetto per l’ospedaliera ma dall’altro ci viene tagliato il 18% del budget rispetto al 2012. Il tutto partendo da numeri di dubbia attendibilità. Serve un confronto urgente con l'Agenzia, altrimenti siamo pronti alle vie legali”.
 
Dottor Palmisano, perché la nota metodologica Aifa sul budget della farmaceutica ospedaliere non vi convince? Eppure il tetto per l’ospedaliera fissato per legge è cresciuto?
Desidero precisare che l’innalzamento del tetto è stato accolto con favore dalle aziende anche perché un suo adeguamento lo chiedevamo da anni. E in questo senso va ricordato che la revisione delle percentuali dei budget di spesa assegnati rispettivamente alla spesa farmaceutica territoriale ed a quella ospedaliera partiva dai fondamentali presupposti della generificazione di gran parte dei farmaci che compongono la spesa territoriale, e dall'introduzione della maggior parte dell'innovazione a livello ospedaliero.
Il problema in questo caso è che nella nota Aifa ci vengono presentati dei dati difformi (e che penalizzano sempre le aziende) rispetto a quanto la stessa Aifa, scriveva nel rapporto Osmed solo qualche mese fa. E poi c’è anche un problema di tempistiche che non vengono rispettate e che bloccano le programmazioni aziendali. Tutte azioni che ci lasciano perplessi anche in virtù dei messaggi e delle azioni di richiamo alla trasparenza invocate dall’Aifa.
 
 
 
E ciò cosa produce nello specifico?
Nella nota Aifa il valore del consuntivo di spesa 2012, che scaturisce dai modelli CE, e sul quale si basa la percentuale di crescita (decrescita) attribuibile ai company budget aziendali per il 2013, risulta essere di circa 8 miliardi. Ma il numero è superiore rispetto al valore calcolato in base ai dati che l’AIFA stessa dovrebbe ricevere dalle aziende farmaceutiche per alimentare il NSIS che ammonta a circa 7,2 mld. Tale differenza riduce la variazione del mercato dei farmaci ospedalieri fino a 18,8%, circa 800 milioni di euro. Insomma, non si capisce da dove provengano questi dati e in questo particolare contesto, imporre una riduzione di finanziamento a fronte di una reale spesa ospedaliera caratterizzata da un trend crescente di anno in anno, significa tradire la logica utilizzata solo pochi mesi or sono ed, in sostanza, rendere insostenibile il settore farmaceutico. E poi c’è anche la questione della spesa per i farmaci di fascia C e C bis dove c’è un problema analogo
 
Ovvero?
Il dato relativo alla spesa per farmaci di fascia C e C bis ci sembra fortemente
sottostimata: i 466 milioni di euro, ci cui parla la nota metodologica, sembrerebbero pari al 50% rispetto alle stime effettuate dalla stessa Agenzia a fine dell’anno 2012. E anche in questo caso ravvisiamo quindi problemi di trasparenza delle fonti
 
 
E per quanto riguarda le tempistiche?
Secondo la legge l’AIFA avrebbe dovuto attribuire a ciascuna azienda titolare di autorizzazioni all'immissione in commercio di farmaci (AIC), in via provvisoria entro il 31 marzo 2013 il budget annuale. Ma ad oggi non c’è stato inviato nulla. Quest’aspetto dei tempi, però, è decisivo. Le aziende (che ricordo sono anche corresponsabili rispetto agli sforamenti) devono poter sapere per tempo l’ammontare delle risorse per poter fare programmazione e predisporre per esempio gli accantonamenti necessari. E tutti questi ritardi non fanno altro che ridurre la nostra capacità di attrarre investimenti.
 
 
A questo punto cosa pensate di fare?
La strada principale che intendiamo seguire è quella del dialogo ed è per questo che auspichiamo quanto prima un incontro urgente con Aifa per chiarire la situazione. Chiediamo all’Agenzia maggiore trasparenza delle fonti di dati. Certo è che attiveremo tutte le procedure legali per fermare un provvedimento su cui solleviamo dubbi di legittimità e che penalizza le aziende, e soprattutto quelle che vogliono investire in ricerca. Purtroppo in questo Paese manca una visione organica sul comparto e a maggior ragione oggi in assenza di un Governo nel pieno dei suoi poteri ognuno a partire dall’Aifa e delle Regioni fa per se con dubbi risultati per il sistema nel suo complesso. Basti pensare ai tempi, lentissimi, di accesso al mercato di un farmaco rispetto a quanto accade in altri Paesi Ue.

23 aprile 2013
© Riproduzione riservata

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