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Decolla "Menarini Asia Pacific". La sfida ai colossi del generico. Pronti 50 lanci di prodotto

di Ester Maragò

Triplicare il fatturato in cinque anni. È questo l’ambizioso obiettivo del gruppo farmaceutico fiorentino che da Singapore è pronto a espandersi verso i mercati dell’area del Pacifico dove prevede di attuare, nei prossimi due anni, più di 50 lanci dei propri prodotti. Concentrandosi soprattutto su Cina e India e puntando sulla qualità del made in Italy

05 OTT - Dinamicità, innovazione, qualità. Sono queste le atout che Menarini mette sul tappeto per diventare, sempre di più, un competitor di tutto rispetto sulle piazze internazionali.
La posta in gioco è alta: penetrare nei mercati dell’area Asia-Pacific, Cina e India in primis, per triplicare i fatturati in cinque anni e mettere in atto più di 50 lanci dei propri prodotti entro il 2015.
Ma senza la fretta di diventare “giganti”, anzi. Perchè, nonostante l’obiettivo da raggiungere sia ambizioso, la politica del gruppo farmaceutico fiorentino, come spiega Pietro Giovanni Corsa, Direttore generale di Menarini, è: “Crescere a piccoli passi, evitando acquisizioni gigantesche per concentrarsi invece su aziende piccole con grandi prospettive. Per essere garanti di qualità nella produzione scientifica”.
 
La loro partita è iniziata due anni fa, a Singapore, con l’acquisizione del Gruppo Invida - una delle principali realtà farmaceutiche dell’area Asia-Pacific, con un fatturato di oltre 250 milioni di dollari e quasi 4mila dipendenti – ora ribattezzato Menarini Asia Pacific.
Una scelta strategica: Singapore è infatti la porta d’ingresso verso una regione che ospita un terzo della popolazione mondiale: Cina, India, Indonesia, Malaysia, Thailandia, Hong Kong, Filippine, Corea del Sud, Taiwan, Vietnam. E ancora, Nuova Zelanda e Australia. Un’area immensa dove si concentra il 14% del mercato farmaceutico globale con un tasso di crescita, del 10% annuo in alcuni Paesi, e un Pil ancora inferiore alla Ue e agli Usa, ma con un aumento, solo nel 2013, del 5, 8%, contro quello del 2, 2% in Usa e dello 0, 2% nella Ue.
 
Regioni dove patologie come diabete, malattie cardiovascolari e respiratorie avranno sempre di più necessità di riposte sanitarie. E dove, nonostante la grande competitività del generico locale, il farmaco griffato e di importazione, grazie all’alta qualità offerta, farà sempre più gola. Un’opportunità per Menarini, un gruppo che vanta un totale di 16mila dipendenti in oltre 100 paesi e un fatturato annuo di 3,2 miliardi di euro, in continua ascesa.
 
“In un anno – ha spiegato John Graham, Chief executive officier di Menarini Asia Pacific – il marchio Menarini ha iniziato a imporsi diventando un brand riconoscibile, come i tanti marchi di successo dell’alta moda e dell’industria italiana”. Ma non solo, il gruppo fiorentino ha conquistato il primato di miglior forza vendita in Australia.
I prodotti con il maggior appeal? Sicuramente quelli dermatologici, ma conquista anche l’offerta che va dall’area oncologica al cardiovascolare fino ai farmaci per le patologie del sistema respiratorio, allergie soprattutto e per la salute sessuale. Si punta anche alla ricerca e all’innovazione delle tecnologie stringendo accordi strategici con partner locali per far conoscere piccole tecnologie nel mercato asiatico.
Un "terreno di coltura" favorevole, tant'è che, come hanno annunciato Corsa e Graham, si prevede di triplicare nei prossimi cinque anni il fatturato di Menarini Asia Pacific. Il piano d'azione prevede di 50 lanci dei prodotti più interessati nei 13 Paesi dell'area. E non si esclude la possibilità di andare a sondare le risposte di nuove frontiere come Myanmar e Cambogia.
 
Un'azienda che guarda alla ricerca anche come una grande opportunità di sviluppo. Operano per il gruppo circa 700 ricercatori in vari centri d’Europa con un investimento annuo sui 200milioni di euro in ricerca e sviluppo, appunto. Attualmente allo studio ci sono tre nuovi farmaci, di cui due in fase III che potrebbero essere immessi sul mercato nei prossimi anni. “Abbiamo allo studio un farmaco in campo oncologico per la sindrome da lisi  – ha detto Carlo Alberto Maggi, Direttore di Menarini Ricerche –  e un altro nel settore del dolore severo che stiamo studiando proprio nell’area Asia pacifico. Non solo, a Singapore si stanno portando avanti studi clinici molto promettenti”.
 
Insomma, quella di Menarini è una strategia basata sullo sviluppo organico, su acquisizioni ben ponderate e sulla partnership con aziende locali. Per un Gruppo sempre pronto a cogliere ogni opportunità. Ispirandosi, è il caso di dirlo, al principio del “Keep Calm and Carry On”.
Per il momento la possibilità di quotare pezzi di società alla borsa d Hong Kong o Singapore non è all’ordine del giorno "né oggi né in futuro prossimo", ricorda Corsa. Ma negli affari nulla si può escludere.
 
Da Singapore, Ester Maragò

05 ottobre 2013
© Riproduzione riservata

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