Obesità. Anche per i bambini la pillola-palloncino che riduce la fame
Utilizzata per la prima volta in campo pediatrico, all’ospedale Bambino Gesù di Palidoro, l’innovativa procedura consiste nel fare inghiottire al bambino una "pillola" del peso di appena 6 grammi, che viene poi gonfiata all'interno dello stomaco attraverso un sottile tubicino dal diametro inferiore al millimetro.
10 FEB - In Italia il 25% dei bambini è in sovrappeso, mentre il 13% è obeso. Purtroppo non sempre la prescrizione di un regime dietetico-comportamentale riesce a risolvere il problema. Per questo, nei casi più gravi, si arriva a volte alla necessità di intervenire con trattamenti non convenzionali. Da oggi, per i bambini italiani, c’è una tecnica in più, finora utilizzata solo sugli adulti. Parliamo della pillola-palloncino che riduce la fame. Fino a poco tem-po fa, questi palloncini venivano inseriti per via endoscopica, ma oggi è disponibile una procedura alternativa che permette al paziente di inghiottire semplicemente una "pillola", del peso di appena 6 grammi, che verrà poi gonfiata all'interno dello stomaco attraverso un sottile tubicino (dal diametro inferiore al millimetro).
La procedura è stata applicata per la prima volta in campo pediatrico all’ospedale Bambino Gesù di Palidoro su un bambino di 11 anni, con Indice di Massa Corporea (IMC o Body Mass Index, BMI, è il rapporto tra peso e altezza del paziente) pari a 33 e un eccesso ponderale di oltre 30 chili rispetto al peso forma per altezza ed età. “Il bambino – ha spiegato
Francesco De Peppo, responsabile della Chirurgia Pediatrica Generale del Bambino Gesù di Palidoro – è riuscito a deglutire il palloncino al primo tentativo e, nel momento in cui lo abbiamo gonfiato con l'azoto, ci ha assicurato di non aver provato alcun dolore ma, al più, una ‘sensazione di bolle che si muovono’. Dopo circa un mese dal primo palloncino, ne abbiamo inserito un secondo (se ne possono inserire fino a tre) per aiutare il bambino a seguire lo schema dietetico fissato dal medico”.
“Costituito da una membrana sottilissima – ha proseguito De Peppo – il palloncino è studiato per resistere agli acidi dello stomaco ed è praticamente indistruttibile. Gonfiandolo con un gas più leggero dell'aria - l'azoto - facciamo sì che vada a posi-zionarsi nella parte alta dello stomaco, nel fondo gastrico, interagendo con i recettori dell'appetito ed inducendo un senso di sazietà precoce". In questo modo il paziente può sentirsi sazio senza la sensazione di ingombro e peso allo stomaco, “che veniva invece provocata dal palloncino di vecchia generazione”.
“Un altro vantaggio del nuovo palloncino – ha aggiunto De Peppo – è che può essere utilizzato su bambini con indici di massa corporea compresi tra 30 e 35 (col vecchio sistema, invece, si potevano trattare solo pazienti con IMC superiore a 35). In questo modo sarà possibile intervenire più precocemente sui casi di obesità patologica, senza dover aspettare che la situazione si aggravi ulteriormente”.
“Grazie a questa nuova metodica – spiega l’ospedale -, il Bambino Gesù è ora in grado di trattare a 360° i problemi legati all'obesità patologica in età pediatrica e adolescenziale: infatti oltre alla grandissima attività svolta dai nutrizionisti, epatologi ed endocrinologi sui programmi di educazione alimentare, il nuovo palloncino endo-gastrico deglutibile si va ad aggiungere al palloncino tradizionale (preferibile nei pazienti con BMI molto elevato) e agli interventi chirurgici laparoscopici di tipo re-strittivo (riduzione della capacità gastrica) come la sleeve gastrectomy o di tipo malassorbitivo (come il By-pass o in casi estremi la diversione bilio-pancreatica). I casi da proporre per la chirurgia dell'obesità vengono selezionati in maniera collegiale e multidisciplinare da dietisti, epatologi, endocrinologi, esperti del metabolismo e psi-cologi”.
“Recentemente – riferisce infine l’ospedale - è stata attivata anche un'altra importan-tissima attività correlata al programma di trattamento dell'obesità patologica con l'esecuzione di interventi di chirurgia plastica (addominoplastica, liposuzione, ecc.) nei pazienti con ridondanza cutanea dopo importanti cali ponderali (oltre 40-50 Kg) successivi ad intervento chirurgico”.
L'obesità in età pediatrico-adolescenziale rappresenta un problema sempre più impor-tante per l'elevato numero di soggetti interessati con almeno 1 bambino su 3 sovrappeso od obeso: secondo il Sistema di Sorveglianza, "OKKIO alla SALUTE", nell'ultima osservazione del 2012, promosso dall'Istituto Superiore di Sanità, il 22.1% dei ragazzi italiani di età 8-9 anni è in sovrappeso e il 10.2% è obeso. Le percentuali più elevate di sovrappeso e obesità si riscontrano nelle regioni del Centro-Sud: in Abruzzo, Molise, Campania, Puglia e Basilicata; l'eccesso ponderale riguarda più del 40% del campione, mentre Sardegna, Valle d'Aosta e Trentino-Alto Adige sono sotto il 25%. Il Lazio è in linea con la media nazionale e registra percentuali di circa il 35%.
10 febbraio 2014
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