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Artrosi. Lo zinco ne è complice. La scoperta apre nuove prospettive terapeutiche

di Viola Rita

Rintracciati in pazienti e modelli di topo livelli troppo alti della proteina ZIP8, coinvolta nel trasporto dello zinco all’interno delle cellule della cartilagine, la cui rottura causa l’artrosi. Ricostruito il ruolo di questo elemento chimico nella malattia. Lo studio su Cell

17 FEB - Lo zinco (zinco-ZIP8-MTF1) nelle cellule della cartilagine è coinvolto nei processi di patogenesi dell’artrosi. A rivelarlo è un gruppo di ricercatori della Corea del Sud, appartenenti al Gwangju Institute of Science and Technology (GIST) e ad altri Istituti, in uno studio condotto sull'uomo e sul topo, che è stato pubblicato pochi giorni fa su Cell (è intitolato Regulation of the catabolic cascade in osteoarthritis by the zinc axis). Questo studio apre le porte a nuove prospettive terapeutiche indirizzate al problema. 

L’artrosi è una malattia degenerativa che colpisce le articolazioni, caratterizzata dalla distruzione dei tessuti di cartilagine nelle articolazioni stesse. La malattia è causa di disabilità, ma manca una terapia efficace perché le cause molecolari non sono ben chiare. Lo zinco potrebbe forse rappresentare l''anello mancante' nelle strategie terapeutiche.
Finora, nessuna prova disponibile “indicava che lo zinco gioca un ruolo causale nell’osteoartrite”, ha sottolineato Jang-Soo Chun del Gwangju Institute of Science and Technology. “Nel nostro studio, abbiamo mostrato l’intera serie di eventi molecolari del percorso dello zinco nell’osteoartrite, dall’afflusso di zinco nelle cellule fino alla distruzione della cartilagine”.

Quando la cartilagine si rompe, le ossa si sfregano l’una con l’altra, provocando dolore, indolenzimento e gonfiore. In pratica, una proteina chiamata ZIP8, nella membrana plasmatica delle cellule di cartilagine, trasporta lo zinco all’interno di queste cellule, disponendo una ‘cascata’ di eventi molecolari, che nel topo danno luogo alla distruzione dei tessuti della cartilagine.  
Questa distruzione è causata da particolari enzimi che hanno bisogno di zinco per funzionare: di qui lo studio dei ricercatori, che hanno testato i livelli di zinco, sospettato di un coinvolgimento in questo processo. Esaminando la cartilagine da pazienti e da modelli animali (topolino), hanno riscontrato livelli troppo elevati della proteina ZIP8.
“I nostri risultati”, prosegue Chun, “suggeriscono che l’esaurimento locale dello zinco o l’inibizione farmacologica della funzione di ZIP8 o l’attività di MTF1 potrebbero portare ad approcci terapeutici efficaci per il trattamento dell’osteoartrite (artrosi). Siamo fiduciosi che questa ricerca porterà alla scoperta e al rapido sviluppo di nuovi farmaci per inibire la progressione di questa malattia debilitante”.
 
Viola Rita

17 febbraio 2014
© Riproduzione riservata

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