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Meningite B. Anche gli Usa approvano vaccino Novartis. Più di 1 milione di dosi già distribuite 


Dopo il via libera europeo nel 2013 il vaccino della multinazionale svizzera contro il meningococco B riceve l'ok della FDA. Ora è presente in 37 Paesi in tutto il mondo, inclusi Australia e Canada. Indicato fin dai primi 2 mesi di età fino ai 25 anni. Punto di forza è la flessibilità posologica

27 GEN - Il vaccino anti meningite della Novartis sbarca anche negli Usa. Dopo l’approvazione in Europa nel gennaio 2013 (in Italia AIC dell’Aifa a giugno 2013) la Food and Drug Administration (FDA) statunitense ha infatti approvato con procedura accelerata il vaccino della multinazionale svizzera contro il meningococco B per la prevenzione della meningite B nei bambini e nei giovani adulti dai 10 ai 25 anni.
 
Con l’approvazione negli Usa questo vaccino, finora già distribuito in un milione di dosi dalla data della sua prima approvazione europea, è ora autorizzato in 37 Paesi, inclusi gli Stati membri dell’Unione Europea, l’Australia e il Canada.

“Sebbene rara, la meningite B è una malattia devastante, che può colpire chiunque in qualsiasi momento, soprattutto gli adolescenti e i bambini”, sottolinea Andrin Oswald, Division Head, Novartis Vaccines. “Questa approvazione rappresenta una tappa importante verso il nostro obiettivo, contribuire a prevenire ulteriori perdite di vite umane”.
 
La meningite causata dal sierogruppo B, infatti, rappresenta il 64% di tutti i casi tipizzati in Italia nel 2011; nonostante la terapia antibiotica, spiegano gli esperti, questa malattia risulta fatale nel 10% dei casi, mentre nel 20% causa disabilità permanenti.
 
Negli studi di Fase II e III, il vaccino contro il meningococco B di Novartis – spiega una nota dell’azienda - ha dimostrato di fornire, già dopo la somministrazione di due dosi, una risposta immunitaria protettiva negli adolescenti e nei giovani adulti. Il vaccino – sottolinea ancora Novartis - offre anche un programma posologico flessibile, con la prima e la seconda dose somministrate ad almeno un mese di distanza.
 
Il profilo di tollerabilità – spiega sempre l’azienda - è stato dimostrato anche nell’ambito di studi clinici condotti su oltre 15.000 individui, durante focolai di meningite B. Tali studi, sponsorizzati dagli US Centers for Disease Control and Prevention (CDC), sono stati effettuati presso la Princeton University e la University of California, Santa Barbara (UCSB). I dati di sicurezza emersi dagli studi clinici dei CDC sono in linea con i risultati osservati nel corso di studi precedenti.
 
“Avendo contratto io stesso la meningite durante il college, confido che i giovani adulti in tutti gli Stati Uniti avranno presto sistematico accesso ai vaccini contro la meningite B”, ha detto Jamie Schanbaum, 25 anni, fondatore dell’associazione contro la meningite The J.A.M.I.E. Group. “Non esiste alcuna ragione perché i giovani statunitensi debbano trovarsi in pericolo a causa di una malattia devastante come la meningite, e tuttavia prevenibile con un vaccino”.

27 gennaio 2015
© Riproduzione riservata

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