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Trapianti. Per la prima volta in Italia trapiantato rene grazie a donatore samaritano


L’operazione è stata effettuata a Milano dove è stato il primo trapianto d’organo, un rene in questo caso donato gratuitamente alla collettività da una persona vivente. L’effetto domino che ne è scaturito attraverso il programma di cross over ha consentito a cinque coppie risultate incompatibili tra loro di poter ricevere un trapianto di rene. I  pareri del Cnb e del Css. Le linee guida del Cnt.

09 APR - Effettuato in Italia il primo trapianto d’organo da donatore samaritano. Lo rende noto il Ministero della Salute che ha annunciato anche una conferenza stampa per domani in cui verranno presentati i risultati. Inoltre, sottolinea il Ministero “l’effetto domino che ne è scaturito attraverso il programma di cross over ha consentito a cinque coppie risultate incompatibili tra loro di poter ricevere un trapianto di rene. Grazie alla donazione da vivente cross-over è stato possibile incrociare in successione tutti i donatori e i riceventi delle coppie - idonei al trapianto da vivente ma incompatibili tra di loro a livello immunologico o per gruppo sanguigno- creando una catena di donazioni e di trapianti”.
 
Nel settore dei trapianti di organo il termine "samaritano" viene riferito al donatore vivente di rene che offre l'organo alla collettività, e non ad uno specifico ricevente, senza alcun tipo di remunerazione o contraccambio.
In ambito internazionale questo tipo di donazione è ammessa negli Stati Uniti, in Olanda e in alcuni paesi scandinavi. L'organo reso disponibile dal samaritano viene trapiantato ad un ricevente in lista di attesa scelto secondo criteri predeterminati. In questo modo l'organo prelevato dal samaritano rende possibile il trapianto di un singolo paziente. 
 
La donazione samaritana può essere utilizzata anche per facilitare il trapianto di potenziali riceventi in coppie incompatibili per motivi biologici, ad esempio soggetti con gruppi ABO incompatibili, tra i quali, mediante meccanismi "a catena aperta", è possibile effettuare più trapianti - esempio il samaritano dona al ricevente A; il donatore A reso "libero" grazie al samaritano dona al ricevente B; il donatore B dona al ricevente C, etc. In questo caso il numero dei trapianti effettuati grazie al samaritano è superiore ad uno. 
 
In Italia il fenomeno è rimasto sotto traccia fino al 2010 quando la contemporanea offerta di 3 samaritani senza alcuna relazione fra loro in punti diversi della rete trapiantologica ha posto il tema in modo rilevante. 
 
I pareri del Comitato nazionale di bioetica e del Consiglio superiore di sanità nel 2010. Il primo a pronunciarsi sulla possibilità di effettuare trapianti grazie alla donazione samaritana fu il Comitato nazionale di bioetica che si pronunciò favorevolmente il 23 aprile 2010 raccomandano però alcune attenzioni. "Data la specificità della donazione samaritana - sottolineava il Cnb - si ritiene che questa debba avere un carattere non sostitutivo (purché non esistano priorità biologiche di compatibilità) al trapianto da donatore vivente consanguineo o affettivamente legato o da
trapianto da cadavere".
Il Cnb ha altresì raccomandato che "tale forma di donazione sia esercitata nel rispetto del reciproco anonimato del donatore e del ricevente e che l’informativa da dare al donatore per formare il suo consenso da parte della struttura medica sia completa ed esauriente sui rischi fisici e psichici che il gesto implica". 
 
La valutazione di questa possibilità, che richiede l'analisi di problematiche complesse, venne sottoposta, da parte del Ministro della Salute, anche alConsiglio Superiore di Sanità che espresse parere positivo il 4 maggio 2010, sebbene corredato da raccomandazioni relative alla necessità di una scrupolosa valutazione dei casi, in relazione ad una molteplicità di aspetti (psicologico, psichiatrico, di sicurezza per il donatore, ecc). 
Successivamente si avviò da parte del CNT la messa a punto di protocolli per l’avvio di un programma nazionale da attuarsi tenendo conto delle indicazioni del Consiglio Superiore di Sanità. Ed oggi la notizia del primo trapianto grazie a un donatore samaritano.
 
Situazione normativa 
L'articolo l della legge 26 giugno1967 che regolamenta la donazione di rene da donatore vivente consente di ricorrere al trapianto da donatore non consanguineo solo nei casi in cui il ricevente non abbia congiunti consanguinei disponibili ed idonei. 
 
Le linee guida sul trapianto da donatore vivente approvate dalla Conferenza Stato-Regioni il 31 Gennaio 2002 specificano che: 
"Il prelievo di un rene da un donatore vivente, viene effettuato su esplicita, motivata, libera richiesta del donatore e del ricevente, dopo una corretta e completa informazione dei potenziali rischi per il donatore, per il beneficio terapeutico del paziente" e che: "sul donatore viene effettuato anche un accertamento che verifichi le motivazioni della donazione, la conoscenza di potenziali fattori di rischio e delle reali possibilità del trapianto in termini di sopravvivenza dell'organo e del paziente, l'esistenza di un legame affettivo con il ricevente (in assenza di consanguineità o di legame di legge) e la reale disponibilità di un consenso libero ed informato".

09 aprile 2015
© Riproduzione riservata

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