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Cure palliative. Moroni (Fcp): “Solo 30% di chi muore di tumore vi accede”. De Biasi (PD): “Impegno per piena applicazione Legge 38”


Per il presidente della Federazione Cure palliative “l’Italia vanta un quadro normativo esemplare a livello europeo e un impegno straordinario da parte delle organizzazioni che operano nelle cure palliative, ma ci sono aree in cui questa forma di assistenza è praticamente inaccessibile”.

11 NOV - In occasione della XVI Giornata di San Martino, la Federazione Cure palliative organizza una conferenza stampa in Senato per sollevare l’attenzione sullo sviluppo delle cure palliative in Italia e sulla grave disomogeneità che persiste nel Paese.
 
“L’Italia vanta un quadro normativo esemplare a livello europeo e un impegno straordinario da parte delle organizzazioni che operano nelle cure palliative, ma ci sono aree in cui questa forma di assistenza è praticamente inaccessibile” spiega Luca Moroni, Presidente della Federazione Cure Palliative (vedi intervento integrale), che coordina 78 associazioni italiane impegnate nel volontariato e nello sviluppo delle cure palliative.
 
“Nonostante siano ormai riconosciute come un modello di assistenza necessaria per le persone  malate affette da patologie inguaribili, ad oggi solo il 30% dei malati che muoiono di tumore può accedere alle cure palliative  - continua Moroni. Restano praticamente esclusi i bambini, le persone colpite da patologie evolutive non oncologiche e i malati che risiedono in alcune parti d’Italia. A oltre 5 anni dalla sua emanazione, devono essere attuati i contenuti della legge 38/2010, soprattutto se si considera che un uso opportuno delle  cure palliative assicura risparmi alla Sanità, diminuendo ricoveri, accertamenti diagnostici e terapie ormai inappropriate – conclude Moroni.
 
Presente all’evento la Senatrice Emilia Grazia De Biasi, Presidente della XII Commissione permanente Igiene e Sanità del Senato, che intende farsi parte attiva per contribuire a dare piena applicazione alla Legge 38, incoraggiando lo sviluppo omogeneo in tutto il Paese delle Reti di cure palliative anche attraverso il loro accreditamento, come previsto dall’Intesa Stato-Regioni del 19 febbraio 2015. L’impegno della Senatrice terrà in considerazione anche provvedimenti tecnici come la definizione di un piano tariffario di riferimento e la compensazione interregionale, per i malati che devono cambiare regione per ottenere le cure palliative o per avvicinarsi ai propri familiari.

11 novembre 2015
© Riproduzione riservata

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