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Melanoma: è ora di imparare la prevenzione


Tre quarti degli italiani non si proteggono affatto dal sole. Maggiore attenzione per i bambini, ma a guardar bene le protezioni impiegate sono inadeguate. È il risultato di uno studio epidemiologico realizzato all’interno dell’iniziativa Myskincheck 2010.

29 MAR - La sensibilizzazione verso il rischio melanoma è cresciuta negli ultimi anni, come le guarigioni grazie alle diagnosi precoci, ma la frequenza del tumore aumenta e le misure preventive sono ancora poco messe in pratica.
Uno spaccato su questa realtà lo offre lo studio epidemiologico sui pazienti valutati nell’iniziativa Myskincheck 2010, progetto di prevenzione del melanoma con il supporto dell’Associazione Dermatologi Ospedalieri Italiani (Adoi) e di La Roche-Posay. Novità dell’edizione 2011, la terza, è il coinvolgimento delle farmacie. Su un campione di 2578 adulti (età media 44 anni) e 347 bambini (età media 8 anni), “un adulto su 20 ha presentato anamnesi positiva per neoplasia cutanea, di cui il 44% per melanoma; ancora più preoccupanti 9 bambini con anamnesi positiva di cui 3 per melanoma”, riferisce la presidente Adoi Ornella De Pità. Quanto alla prevenzione relativa all’esposizione solare “il 24% degli adulti non utilizzava alcun prodotto solare e il 12 neppure abbigliamento adatto (cappellino 23%, maglietta 6%, occhiali 42%), mentre i bambini i protetti con prodotti solari arrivavano al 96% (con cappellino, maglietta e occhiali al 44%, 11% e 17% rispettivamente). La protezione era tuttavia inadeguata (metà ricorreva a un fattore protettivo basso) anche tra chi usava prodotti solari che infatti si scottava nel 51% dei casi per gli adulti e nel 41 dei bambini”.
Di rilievo poi che per il 52% degli adulti si trattava della prima visita per il controllo dei nei, così come per l’82% dei bambini. Infine le lampade solari erano usate soprattutto nelle fasce d’età 21-30 (21%) e 31-40 (18%), molto meno sotto i 20 anni e oltre i 50 (5%). “Le conoscenze sono aumentate, come mostrano le risposte su rischi legati al sole (il 32% indica tumori cutanei) e i benefici (il 26% benefici per le ossa), ma molto resta da fare per educare alla prevenzione, ruolo preminente per l’Adoi” conclude la presidente.
Va in questa direzione l’iniziativa Myskincheck, articolata in tre azioni.
La prima, il progetto 100 farmacie+100 dermatologi, con distribuzione di materiale informativo in cento farmacie su tutto il territorio nazionale, nelle quali si potrà ricevere un invito per prenotare dall’11 al 29 aprile uno screening gratuito dei nei, da effettuare dal 2 al 31 maggio in 100 ambulatori dermatologici (verrà rilasciata una scheda con il proprio profilo).
La seconda, la disponibilità del sito www.myskincheck per informarsi sui tumori cutanei, su rischi, prevenzione e diagnosi. La terza, il coinvolgimento di mille farmacie di tutta Italia dove sarà distribuito materiale informativo.
“Il melanoma è in continua espansione. In Italia l’incidenza è intorno a 15 casi/anno per 100.000 abitanti (in Australia si arriva al 40) che significa 6500 nuovi casi annui e 1600 decessi. Anche se costituisce il 4% di tutti i tumori cutanei, il 77% delle morti per neoplasia cutanea è causato dal melanoma”, informa Gian Marco Tomassini, coordinatore nazionale gruppo melanoma Adoi. Oltre al melanoma l’esposizione solare può legarsi a forme pretumorali, come la cheratosi attinica, a carcinoma basocelullare o squamocellulare (spesso evoluzone della prima). “Per il melanoma, la più colpita è la fascia 30-60 anni, con un picco a 35-50. Quanto ai casi pediatrici rappresentano il 2% del totale ma c’è un preoccupante incremento del 2,9% circa all’anno, secondo dati del National Cancer Institute. Oltre a predisposizione familiare, nei numerosi o congeniti, fototipo chiaro, fattori di rischio accertati sono l’esposizione intensa e intermittente al sole e le ustioni solari specie in età infantile: le scottature gravi da bambini raddoppiano il rischio di neoplasia cutanea da adulti, mentre la protezione solare adeguata nell’infanzia riduce fino quasi dell’80% il rischio tumore”.
Il melanoma, se individuato per tempo, può essere guarito: con la diagnosi precoce la sopravvivenza è passata dal 50% degli anni Sessanta a oltre l’85% degli anni Duemila. “Ma bisogna insegnare la prevenzione, l’autodiagnosi con la nota regola abcde (asimmetria, bordi, colore, dimensioni, evoluzione), con visite dermatologiche e controlli periodici quando occorre”, dice Tomassini. “L’Adoi attua varie iniziative educazionali e di screening, coinvolgendo dermatologi, medici di famiglia, farmacisti e mass medi; abbiamo realizzato anche un fumetto per sensibilizzare i più piccoli”. La partecipazione delle farmacie all’iniziativa Myskincheck 2011 fa riferimento al loro ruolo di luoghi di salute e quindi anche d’informazione e prevenzione, oltre che al loro costituire il canale principale d’acquisto dei prodotti solari: nello studio citato lo era per il 50% degli adulti e il 72 nel caso dei bambini, inoltre qui si acquistano prodotti a fattore di protezione più elevato. Va però garantito l’uso corretto, in base a fototipo, intensità e durata dell’esposizione, età, non limitandosi al solo periodo estivo. Un dato sull’efficacia della fotoprotezione ben condotta è emerso da uno studio in collaborazione tra La Roche-Posay e L’Oréal, pubblicato sul Journal of Clinical Oncology, condotto per 15 anni su 1621 australiani: nel gruppo con fotoprotezione quotidiana si è dimostrata una riduzione del 73% dei melanomi invasivi.
 

Elettra Vecchia 

29 marzo 2011
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