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Colesterolo “cattivo”. Se la mamma lo ha avuto prima della gravidanza, sei a rischio

di Lisa Rapaport

La quantità di LDL nel sangue sarebbe maggiore negli adulti nati da madri con livelli più alti del normale prima della gravidanza. Lo studio su JAMA Cardiology.

03 MAR - (Reuters Health) – Gli adulti sarebbero a rischio maggiore di avere alti livelli di colesterolo se le loro madri hanno avuto un’ipercolesterolemia prima della gravidanza. Lo dimostra uno studio americano che ha valutato i livelli di colesterolo LDL, quello ‘cattivo’, che può provocare il restringimento delle arterie, in 500 coppie genitori/figli. Lo studio è stato pubblicato su JAMA Cardiology.
 
Lo studio
Dopo aver ‘aggiustato’ i dati prendendo in considerazione fattori genetici o relativi all’alimentazione, lo studio ha trovato che gli adulti nati da madri che avevano alti livelli di LDL prima della gravidanza erano 3,8 volte più interessati da ipercolesterolemia. “Il nostro studio suggerisce che la riduzione dei livelli alti di colesterolo nelle donne in età fertile potrebbe avere un effetto benefico per la salute cardiovascolare della generazione futura”, ha dichiarato Michael Mendelson del National Heart, Lung and Blood Institute di Bethesda, nel Maryland. La ricerca non ha valutato l’efficacia delle terapie che abbassano i livelli di colesterolo LDL e non può dimostrare in che modo gli alti livelli di colesterolo nella madre abbiano potuto indurre ipercolesterolemia nei figli, ha avvertitoMendelson. “Ci sono diversi fattori che potrebbero aver contribuito a questo collegamento – ha dichiarato il ricercatore – La nostra ipotesi è che gli alti livelli di colesterolo LDL nelle donne in età fertile abbiano potuto avere un impatto negativo sulla capacità dei figli, in età adulta, di regolare la quantità di colesterolo nel sangue, al di là delle differenze a livello genetico, dell’eccesso di peso corporeo e di uno stile di vita non salutare”.

Il metodo
Per valutare i livelli di colesterolo tra le due generazioni, Mendelson e colleghi hanno analizzato il dati provenienti dallo studio multigenerazionale Framingham Heart Study, un progetto cominciato nel 1948 che voleva esaminare la diffusione delle malattia cardiovascolari nella comunità del Massachusetts. I ricercatori hanno esaminato i livelli di LDL in 241 coppie madre/figlio e in 297 coppie padre/figlio. Tra queste, 116 adulti erano figli di genitori biologici. Gli autori dello studio hanno preso in considerazione i livelli di colesterolo nei genitori prima della nascita del figlio e i livelli di LDL nei figli all’età di circa 26 anni. Normalmente, nelle persone che non soffrono di malattie vascolari o che non hanno altri fattori di rischio, come diabete, i livelli ottimali di LDL sono sotto 100mg/dL di sangue. I livelli compresi tra 130 e 159 mg/dL sono invece considerati al limite, mentre i livelli oltre 160 mg/dL sono alti.

I dati raccolti hanno dimostrato che i figli delle madri con elevati livelli di LDL prima della gravidanza avevano quantitativi di LDL più alti di 18 mg/dL rispetto alle persone nate da madri con livelli normali di colesterolo.

“Anche se la ricerca è stata osservazionale, e non dimostra un rapporto di causa-effetto, aggiunge evidenze che l’alto colesterolo materno, piuttosto che paterno sarebbe importante nel determinare i livelli di LDL nella generazione futura” ha sottolineato Samuel Gidding della Nemours/Alfred I. duPont Hospital for Children di Wilmington, in Delaware, che non è stato coinvolto nello studio.
 
Fonte: JAMA Cardiology

Lisa Rapaport

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

03 marzo 2016
© Riproduzione riservata

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