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Cancro al seno. Pictilisib migliora la risposta anti-proliferativa

di Will Boggs

Secondo i risultati di uno studio pubblicato sul Journal of Clinical Oncology, l'aggiunta di pictilisib all’anastrozolo migliorerebbe la risposta anti-proliferativa nei pazienti con un carcinoma mammario ER-positivo in stadio precoce.

19 MAR - (Reuters Health) - Secondo i risultati di uno studio randomizzato, pubblicato sul Journal of Clinical Oncology, l'aggiunta all’anastrozolo di pictilisib, diretto contro i tumori in cui si ha sovraespressione di PI3K, ha migliorato la risposta anti-proliferativa, attraverso la riduzione di Ki-67, in pazienti con un carcinoma mammario ER-positivo in stadio precoce e, in particolare, tra quelle con tumori luminali B. 
 
"Il risultato più interessante a mio parere è che l'ulteriore vantaggio della inibizione di PI3K sembra essere limitato ai pazienti con tumori luminale B, mentre le pazienti con tumore luminale A non sembrano beneficiare di questo trattamento”, ha dichiarato Peter Schmid della Queen Mary University di Londra. "Questo risultato era coerente con l'ipotesi di fondo che lo stato luminale B sia associato ad una parziale resistenza endocrina che può essere modificata attraverso l'inibizione di PI3K". Studi preclinici e clinici hanno dimostrato che l'inibizione del pathway PI3K-mTOR è in grado di migliorare l'efficacia del trattamento endocrino.
 
Lo studio
Nello studio in open randomizzato OPPORTUNE, Schmid e colleghi hanno valutato se l'aggiunta di pictilisib potesse aumentare gli effetti antiproliferativi nel breve termine di un trattamento pre-operatorio con anastrozolo in 75 nelle donne con cancro al seno primitivo ER- positivo in stadio precoce. L’endpoint primario del trial era l'inibizione della proliferazione delle cellule tumorali, misurata mediante la variazione dell’espressione del marcatore tumorale Ki-67. Si è così dimostrato che la media della soppressione dell’espressione di Ki-67 era significativamente più elevata nelle pazienti trattate con anastrozolo più pictilisib (83,8%) rispetto a quanto si verificava nelle pazienti trattate con il solo anastrozolo (66,0%). In particolare, utilizzando il logaritmo naturale di Ki-67 (≤2) come criterio di risposta al trattamento, si è visto che al quindicesimo giorno di trattamento, vi era un numero significativamente maggiore di pazienti responder al trattamento combinato anastrozolo più pictilisib (90,9%) che pazienti responder al trattamento con il solo anastrozolo (61,5%).
 
Più precisamente, nel sottogruppo di donne con tumore endoluminale B si è verificata una risposta antiproliferitava significativamente maggiore con l'aggiunta di pictilisib all’anastrozolo. Gli eventi avversi correlati al trattamento sono stati significativamente più frequenti con il regime combinato, rispetto alla monoterapia con anastrozolo. Inoltre, l'incidenza della tossicità cutanea, associata alla terapia con pictilisib, è diminuita dal 38% al 3,3% quando la dose è stata ridotta da 340 mg a 260 mg. "Il ruolo degli inibitori PI3K nel cancro al seno dovrà essere ulteriormente definito", ha concluso Schmid. "Mentre i risultati di questo studio sono molto incoraggianti, i dati provenienti da studi su tumori in stadio metastatico sono stati meno convincenti. Questo potrebbe in parte essere dovuto al profilo di tossicità dei pan inibitori-PI3K, gli sforzi sono quindi sempre più concentrando su inibitori alfa-specifici”.
 
Fonte: J Clin Oncol 2016
 
Will Boggs MD
 
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science) 

19 marzo 2016
© Riproduzione riservata

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