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Analgesia da oppioidi. Lo stress può annullarla nella nella IBD

di David Douglas

L’azione analgesica di oppioidi endogeni e di farmaci oppioidi potrebbe essere annullata da una condizione di stress psicologico correlata a condizioni croniche. Questi i risultati di una ricerca sperimentale pubblicati online su Gut.

27 OTT - (Reuters Health) – Secondo alcuni studi in vitro e sui topi, lo stress psicologico che accompagna le condizioni croniche come una malattia infiammatoria intestinale (IBD) può annullare l’azione analgesica di oppioidi endogeni e farmaci oppioidi.
 
Come ha dichiarato il Dr. Stephen J. Vanner: “Lo stress psicologico può mutare la segnalazione degli oppioidi nei nocicettori facendo sì che i farmaci di questo tipo causino dolore piuttosto che alleviarlo”.
 
In un articolo online del 27 settembre su Gut, il Dr. Vanner del Kingston General Hospital, in Ontario, ha osservato insieme ai colleghi che quando la IBD progredisce, la segnalazione nocicettiva periferica riflette un equilibrio di mediatori pronocicettivi e antinocicettivi che comunicano con i neuroni dei gangli della radice dorsale (DRG).
 
"Nel passaggio da infiammazione acuta a cronica”, aggiungono, “l’espansione del sistema oppioide endogeno provoca un importante cambiamento in questo equilibrio”.
 
In una serie di esperimenti che hanno coinvolto colon infiammati di pazienti con colite ulcerosa e topi con colite cronica indotta da destrano solfato di sodio, il team ha esaminato tali modifiche nell’eccitabilità dei nocicettori dei DRG del colon.
 
Gli effetti dello stress sono stati studiati aggiungendo ormoni dello stress (epinefrina e corticosterone) a neuroni dissociati o esponendo i topi a stress da privazione di acqua.
 
I ricercatori hanno riscontrato che “lo stress inibisce l’azione antinocicettiva degli oppiodi endogeni e, paradossalmente, la segnalazione di tali oppioidi viene modificata, risultando in un apparente effetto pronocicettivo sull’eccitabilità dei neuroni”.
 
Ciò può interessare due diverse vie, una che agisce direttamente comunicando ai neuroni dei DRG di alterare la segnalazione intracellulare, l’altra che lo fa indirettamente sopprimendo la produzione/secrezione degli oppioidi endogeni e la riattivazione dell’infiammazione acuta.
 
Tali circostanze, aggiungono, “potrebbero portare a un dolore più forte e all’aumento delle dosi di analgesici oppioidi nei pazienti con IBD”.
 
"Il nostro studio”, concludono i ricercatori, “individua una serie di potenziali target terapeutici, sia farmacologici che psicologici, che potrebbero essere analizzati per aiutare a prevenire l’uso di dosi elevate di oppioidi”.
 
Fonte: Gut 2016
 
David Douglas
 
Versione italiana Quotidiano sanità/ Popular Science

27 ottobre 2016
© Riproduzione riservata

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