Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Giovedì 19 SETTEMBRE 2024
Scienza e Farmaci
segui quotidianosanita.it

Il cuore ama il “verde”, ma non tutti i cibi vegetariani lo aiutano

di Andrew M. Seaman

Le diete vegetariane riducono il rischio di cardiopatia, ma non tutti i cibi che rientrano in questa categoria producono questo benefico effetto. E così i vegetariani che consumano molti cereali e zuccheri raffinati potrebbero avere molta più probabilità di sviluppare cardiopatie rispetto a coloro che seguono diete con un minimo quantitativo minimo di questi alimenti. È quanto emerge da uno studio della Harvard T.H. Chan School of Public Health di Boston

19 LUG - (Reuters Health) - Per indagare sul rapporto tra alimentazione vegetariana e salute cardiovascolare, Ambika Satija e colleghi - della Harvard T.H. Chan School of Public Health di Boston - hanno analizzato i dati di tre studi precedenti in cui i pazienti erano stati intervistati sulla loro alimentazione a intervalli di pochi anni e hanno individuato quanti di questi avessero sviluppato una cardiopatia. I tre studi avevano coinvolto un totale di 210.298 persone. In 20 anni, 8.631 avevano sviluppato una malattia delle coronarie.

Successivamente i ricercatori hanno diviso i partecipanti in 10 gruppi, a seconda di quanto strettamente avevano aderito a una dieta vegetariana. Le persone “più vegetariane” presentavano un rischio inferiore dell’8% di cardiopatia rispetto a quelle che seguivano un’alimentazione meno strettamente vegateriana. Per osservare più dettagliatamente gli effetti di questo regime aliemtare, il team di ricerca ha confrontato gruppi di persone le cui diete prevedevano i cibi vegetariani più salutari  (come riso integrale, frutta, verdura e noci) con coloro che consumavanp un quantitativo minimoo di questi cibi. I primi presentavano il 25% in meno delle probabilità di sviluppare una cardiopatia rispetto a ai secondi.

Nello stesso tempo quelli che seguivano una dieta che includeva cibi vegetariani meno sani (cereali raffinati, bevande zuccherate, patate e dolci) avevano il 32% in più delle possibilità di sviluppare una cardiopatia rispetto ai soggetti che avevano ridotto al minimo questi alimenti.

Fonte: Journal of the American College of Cardiology 2017

Andrew M. Seaman

(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Nutri & Previeni)

19 luglio 2017
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Scienza e Farmaci

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy