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Oncologia. Costi standard per una governance dell’assistenza a misura di paziente. Il nuovo numero dei Quaderni di Quotidiano Sanità


La prima, e forse più importante, evidenza che scaturisce dallo studio realizzato da Aiom, CIpomo e Nisan in collaborazione con lo Studio Pasdera, è la necessità di modificare i criteri con cui distribuire a livello nazionale, regionale e aziendale le risorse per coprire i costi derivanti dalle terapie antitumorali. Una necessità non più procrastinabile: utilizzare i “costi standard” per definire le modalità di finanziamento delle Unità Operative di Oncologia. IL QUADERNO DI QS

06 FEB - Quasi 8mila pazienti di 10 Unità Operative di Oncologia italiane, 64.868 somministrazioni di terapia antiblastica per un costo totale di oltre 75 milioni di euro. Sono alcuni dei numeri della ricerca (terza in Europa per numerosità del campione) realizzata dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), dal Collegio Italiano dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri (CIPOMO) e dal N.I.San. (Network Italiano Sanitario per la condivisione dei costi standard) in collaborazione con lo Studio Pasdera, i cui risultati vengono pubblicati nel numero 13 dei Quaderni di Quotidiano Sanità.
 
La ricerca, sostenuta incondizionatamente da Roche, rappresenta un importante contributo finalizzato al miglioramento e all’innovazione nella governance delle terapia oncologiche nel nostro Paese, e completa lo studio già iniziato nel 2009 con la “Ricerca sulla determinazione dei costi e dei relativi standard per tipologia di casistica (DRG)”.

La prima, e forse più importante, evidenza che scaturisce dallo studio è la necessità di modificare i criteri con cui distribuire a livello nazionale, regionale e aziendale le risorse per coprire i costi derivanti dalle terapie antitumorali. Una necessità non più procrastinabile che questo studio porta all’evidenza della comunità scientifica e delle istituzioni: utilizzare i “costi standard” per definire le modalità di finanziamento delle Unità Operative di Oncologia.
 
Oggi, infatti, viene applicata una tariffa unica per prestazione generica (per esempio la chemioterapia ha una sola classificazione), con rilevanti differenze fra costi effettivi e standard. Bisognerebbe invece far riferimento all’indicazione terapeutica, cioè al tipo ed al setting di patologia neoplastica trattata.
La ricerca dimostra invece che è possibile porre in evidenza non soltanto il costo medio della prestazione collegata alla somministrazione dei Farmaci antineoplastici ma anche il costo degli stessi farmaci antineoplastici per singola patologia (fegato, mammella, polmone).

Questo risultato è particolarmente importante ai fini di un impiego dei costi standard a scopo tariffario, avendo dimostrato inequivocabilmente che quello che conta è il “tipo di paziente” e non solo la “prestazione”.

Grazie all’analisi e alla metodologia illustrata, è infatti possibile ragionare in termini di percorsi, potendo evidenziare quante e quali prestazioni si rendono necessarie per curare ogni specifica tipologia di paziente. In tal modo si possono determinare i costi del percorso annuale per patologia, ovvero per HRG (HealthCare Resource Groups) e di conseguenza si potrebbe passare dal mero finanziamento per prestazione (ricovero, prestazione specialistica,
ecc.) a quello per tipologia di utente, recuperando anche il concetto basilare della centralità del paziente.

Potendo avere a disposizione i costi per HRG e DRG, potrebbe essere inoltre possibile, a livello nazionale e regionale, determinare la reale entità del “Fondo per l’Oncologia”, in modo da avere maggiori strumenti per anticipare e gestire l’innovazione in ambito oncologico.
Gli strumenti utilizzati per condurre l’analisi potrebbero infine essere applicati agevolmente sia da Regioni sia da singole strutture ospedaliere, per determinare i costi effettivi legati alla cura dei pazienti oncologici nelle proprie strutture.

I dati derivanti dalle analisi dei costi standard possono essere infine utilizzati come punto di partenza per approfondire e rendere più efficace la governance dell’oncologia nelle singole realtà assistenziali, fornendo strumenti non solo tecnico-gestionali ma anche organizzativi, al fine di migliorare la presa in carico dei pazienti oncologici e, di conseguenza, l’outcome di cura. 

06 febbraio 2018
© Riproduzione riservata

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