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Giornata mondiale Aids. Msf: “Le case farmaceutiche si dimenticano dei bambini”


Medici senza frontiere critica il settore farmaceutico per aver trascurato lo sviluppo di farmaci antiretrovirali pediatrici. I Paesi in via di sviluppo hanno difficoltà a fornire ai bambini sieropositivi i trattamenti raccomandati dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), proprio perché le versioni pediatriche di questi farmaci non sono disponibili laddove ce ne sarebbe bisogno.

30 NOV - In vista della riunione che si svolgerà il 6 e 7 dicembre presso la Città del Vaticano sull'ampliamento della diagnosi e della cura dell'Hiv nei bambini, l'organizzazione medico-umanitaria Medici Senza Frontiere (Msf) critica le aziende farmaceutiche per i ritardi e la mancata elaborazione di formulazioni appropriate per i bambini. I Paesi in via di sviluppo hanno difficoltà a fornire ai bambini sieropositivi i trattamenti raccomandati dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), proprio perché le versioni pediatriche di questi farmaci non sono disponibili laddove ce ne sarebbe bisogno.

“Le aziende farmaceutiche semplicemente non considerano una priorità i bambini con l’Hiv, costringendoci a utilizzare trattamenti obsoleti e subottimali, il che rende più difficile per i nostri piccoli pazienti seguire il trattamento e rispettarne l’adesione. Peggio ancora, la crescente resistenza ai farmaci antiretrovirali esistenti nei Paesi dell'Africa sub-sahariana fa sì che i trattamenti più vecchi potrebbero non funzionare nei neonati e nei bambini che invece hanno urgente bisogno di migliori opzioni di trattamento - dichiara Ruggero Giuliani, medico infettivologo e vicepresidente di Msf -. Per quanto tempo i bambini sieropositivi dovranno continuare a soffrire o morire a causa di questa indifferenza?”

L'Hiv pediatrico rimane una malattia trascurata. Essendo il mercato dei farmaci pediatrici limitato, questi non sono mai stati una priorità per le multinazionali farmaceutiche o per i produttori di generici. I ritardi hanno interessato sia lo sviluppo e l'introduzione di nuove formulazioni di farmaci pediatrici, sia il potenziamento delle formulazioni esistenti.

Ad esempio, il farmaco antiretrovirale dolutegravir - raccomandato dall'Oms come trattamento di prima linea preferito per neonati e bambini, e approvato per la prima volta negli adulti nel 2013 - non è ancora disponibile in formulazione pediatrica poiché la società farmaceutica ViiV Healthcare deve ancora concludere gli studi necessari e registrare una formulazione in compresse disperdibili per i bambini più piccoli. Esiste già una formulazione in granuli pediatrici di un altro farmaco chiave, il raltegravir, ma la società farmaceutica Merck è stata lenta a registrarlo nei Paesi in via di sviluppo.

L'alternativa al dolutegravir raccomandata dall'Oms è la combinazione di lopinavir/ritonavir, ma anche in questo caso la formulazione pediatrica non è stata esente da problemi. I produttori di generici Mylan e Cipla sono stati molto lenti nel potenziare l'offerta delle formulazioni pediatriche (pastiglie e granuli), e hanno anche fissato i loro prezzi tre volte più alti rispetto allo sciroppo di lopinavir/ritonavir, che ha un sapore cattivo, e che i loro prodotti dovrebbero andare a sostituire.

Durante l’incontro tenutosi sempre al Vaticano lo scorso anno, i rappresentanti di organizzazioni sanitarie globali e i dirigenti di aziende farmaceutiche si sono impegnati a migliorare l'accesso alle cure per bambini e adolescenti sieropositivi, ma da allora sono stati fatti pochissimi progressi.

“I bambini hanno bisogno di avere accesso ai farmaci migliori e più affidabili possibili, dato che hanno bisogno di portare avanti la terapia per l'HIV per tutta la vita - dichiara Jessica Burry, farmacista esperta di HIV della Campagna per l’Accesso ai Farmaci di Msf -. Le multinazionali farmaceutiche dovrebbero intraprendere un'azione concertata per salvare più giovani vite e porre un freno a questa politica di progressive dilazioni”.

L'Oms raccomanda a tutti i bambini con diagnosi di Hiv di iniziare immediatamente la terapia antiretrovirale. Ma senza formulazioni pediatriche ottimali, i Paesi continueranno ad avere enormi difficoltà ad attuare questa raccomandazione. La copertura terapeutica tra i bambini affetti da Hiv è inaccettabilmente bassa, con solo il 52% dei bambini sieropositivi sotto trattamento nel 2017. Inoltre, la metà di questi bambini continua a ricevere regimi subottimali, con un rischio aumentato di importanti effetti collaterali, resistenza e fallimento del trattamento.

Nell'Africa sub-sahariana, dove vive il 90% di tutti i bambini sieropositivi, vi sono alti tassi di resistenza ai farmaci antiretrovirali esistenti, tra cui nevirapina ed efavirenz. Il tasso di mortalità tra i bambini sieropositivi rimane elevato, specialmente durante i primi quattro anni di vita. Nel 2017, le malattie legate all'Aids hanno ucciso 110.000 bambini in tutto il mondo.

Medici Senza Frontiere (Msf) si occupa della cura dell’Hiv dal 2000. Nel 2017, ha fornito trattamenti antiretrovirali a 215.900 persone in 27 Paesi tra Africa, Asia e Europa dell’Est, con un focus sulla realizzazione di strategie per raggiungere più persone nella fase iniziale della progressione della malattia, mettendo chi convive con l’Hiv al centro degli interventi. Msf sta sviluppando sempre più approcci per curare l’Aids e fare fronte al fallimento dei trattamenti, migliorare le cure pediatriche e per gli adolescenti, migliorare l’offerta di trattamenti in contesti dimenticati come l’Africa dell’Ovest e l’Africa centrale e in paesi colpiti dai conflitti. 

30 novembre 2018
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