Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Mercoledì 08 MAGGIO 2024
Scienza e Farmaci
segui quotidianosanita.it

Parkinson. Per fare la diagnosi basta una telefonata


Un algoritmo sviluppato dal MIT identificano nella voce i primi segni della patologia. In futuro non solo si potrà così riconoscere il morbo al più presto e cominciare a trattarlo, ma il metodo potrebbe essere utile anche nel caso di altre patologie, come ansia o depressione.

11 LUG - Una telefonata ti allunga la vita, diceva un tempo una pubblicità italiana. Da domani potrebbe magari non prolungarla, ma cambiarla sicuramente: presto potrebbe infatti essere possibile diagnosticare il morbo di Parkinson con una semplice chiamata a un computer. Alcuni scienziati del MIT, hanno sviluppato un algoritmo capace di diagnosticare la patologia dal suono della voce, senza il bisogno di esami invasivi. Il progetto è stato presentato a Edimburgo all’ultimo convegno TEDglobal, una delle più famose conferenze sull’innovazione del mondo.
 
Il problema della diagnosi del Parkinson è centrale, poiché i farmaci riescono a rallentarne la progressione, ma ancora non esiste cura. Ma identificare il morbo è difficile: fino ad oggi è possibile farlo solo con lunghi e costosi test, che possono essere condotti solo in ospedale o in clinica, tanto che molti casi rimangono senza diagnosi.
Tutto questo potrebbe però cambiare con il nuovo approccio. I ricercatori hanno infatti testato il metodo ottenendo risultati stupefacenti: processando 263 registrazioni di 43 persone diverse, l’algoritmo ideato dagli scienziati del MIT è stato capace di riconoscere i pazienti affetti da Parkinson nel 99% dei casi. Il programma era stato precedentemente “allenato” a riconoscere 10 diverse disfonie e a cercarle nelle parole dei pazienti, ai quali veniva chiesto di ripetere sei o sette sillabe in cui la lettera “a” era pronunciata in modo diverso.
In particolare l’algoritmo processava la voce per identificare in essa cambiamenti rilevatori, come problemi nel controllare le corde vocali, il palato, o l’intensità dei suoni, tremolii nel tono, mancanza di fiato o raucedine, anche se talmente lievi da essere difficilmente percettibili all’orecchio.
 
Ad oggi gli scienziati hanno anche messo in piedi un sito, http://www.parkinsonsvoice.org/, all’interno del quale ci sono i numeri da chiamare per aiutare il progetto. “Sia che tu non sia malato, sia che tu conviva con il morbo di Parkinson, aiutaci a raccogliere le informazioni vocali che ci servono per costruire un sistema di screening e monitoraggio dei sintomi della patologia”, si legge sulla homepage del sito, nel quale però ancora non esiste un numero da chiamare in Italia. L’obiettivo del team è quello di raggiungere le 10 mila chiamate, in modo da avere un campione abbastanza significativo sia di pazienti che di persone sane.
Progetti simili stanno partendo anche per altre patologie: degli spin-off di quest’iniziativa – sempre condotti dal MIT – sono stati messi in piedi per riconoscere depressione, ansia, disturbo post-traumatico da stress.
 
Laura Berardi

11 luglio 2012
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Scienza e Farmaci

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy