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Inghilterra: il Governo fa un passo indietro sulla riforma sanitaria


22 GIU - L’annuncio dopo che il Nhs Future Forum, l’organo indipendenti di esperti in sanità che, nei giorni scorsi, aveva sollevato importanti dubbi sulla riforma sanitaria e quella sociale e chiesto al Governo Cameron di “Fermarsi, ascoltare e riflettere”. Invito accettato dal Governo, che ha deciso di mettere in stand by le riforme e di correggere il tiro sulla base delle raccomandazioni sollecitate dal Nhs Future Forum.

In particolare sono 16 i punti su cui l’organo ha chiesto al Governo di cambiare posizione, raccolti in un documento di 31 pagine pubblicato il 13 giugno scorso e costruito sulla base di una serie di audizioni svolte con le associazioni di professionisti sanitari e di pazienti. Si chiede, anzitutto, di conservare i principi del National Health Service e i diritti dei pazienti e dei cittadini come elementi fondanti del NHS da proteggere e promuovere sempre. Si sottolinea, poi, che il Nhs dovrebbe essere libero da interferenze politiche ma la figura del segretario di Stato alla Sanità dovrebbe essere conservata quale punto di riferimento e garante nei confronti dei cittadini. “I pazienti – ricorda il NHS Future Forum - vogliono essere parte in causa nelle discussioni e nelle decisioni riguardanti la loro salute tanto quanto i professionisti sanitari. E vogliono essere coinvolti nelle decisione riguardo l’organizzazione dei servizi locali. Non deve esserci spazio per il paternalismo e la politica di facciata”.
Si chiede poi trasparenza sulle risorse e il modo in cui vengono spese. Di creare vere task force multi-professionali e di ricordare che i manager hanno il compito di operare in collaborazione e supporto dei clinici.
I consorzi? Dovrebbero essere lasciati soli a gestire le responsabilità solo dopo aver dimostrato di avere la capacità di farlo. La competizione dovrebbe essere usata per ampliare la possibilità di scelta, promuovere l’integrazione e sviluppare la qualità, ma per guadagni fini a se stessi. Ai privati, affermano gli esperti, non dovrebbe essere permesso di attrarre i pazienti e il Governo non dovrebbe cercare di aumentare senza limiti il ruolo del settore privato.

Immediata la replica del Governo, che per mano del segretario alla Salute, Andrew Lansley, ha diffuso un documento in cui si ringrazia il Forum per il loro contributo e si assicura l’impegno del Governo a valutare con attenzione le proposte per armonizzare i progetti di riforma con le osservazioni avanzate. Ma Lansley ci tiene a sottolineare che “il National Health System rimarrà sempre un sistema universale e gratuito per tutti, basato sul bisogno e non sulla capacità di pagare. Su questo non ci sono mai stati dubbi. Se però vogliamo che il nostro NHS continui ad essere così, lo dobbiamo adattare alle sfide del futuro”, osserva il segretario di Stato. Secondo il quale non si può negare che “in molti casi il NHS non solo va incontro ai bisogni, ma li eccede”. Il Governo tuttavia concorda che di fronte ai tanti dubbi sollevati, “dobbiamo prenderci un momento di pausa, ascoltare, riflettere e migliorare i nostri progetti. Sono certo – ha concluso Lansleu – che una volta migliorati, i progetti di riforma ci permetteranno di costruire un NHS più forte, più efficiente e più sostenibile”.
 
L.C.
 

22 giugno 2011
© Riproduzione riservata

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