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Un confronto tra un esitante e un ricercatore. Ecco il saggio Dialogo sui Vaccini


11 OTT - Tutte le ricerche fatte sulle persone che rifiutano le vaccinazioni o ne contestano l’obbligo dimostrano che quelli che lo fanno irremovibilmente, i cosiddetti no-vax tout court, sono una esigua minoranza, meno dell’1% della popolazione e non incidono quindi sull’ampia copertura vaccinale richiesta per assicurare la protezione della comunità.
 
C’è però un’altra, ed assai più numerosa percentuale di soggetti, (fra il 20 ed il 40% nei diversi Paesi), che pur magari abituati in passato a vaccinare se stessi ed i propri figli, lo fa ora con difficoltà, tra dubbi, insicurezza e perplessità di vario genere, influenzati dalle fake news che leggono sui social media ma anche da parenti ed amici, circa i possibili danni da vaccinazione.
 
Tentennano, e ritardano i previsti richiami vaccinali e quando vengono offerti nuovi vaccini per i loro figli adolescenti, li evitano. Si tratta dei cosiddetti “vaccine hesitants” che chiamerò semplicemente gli esitanti. ‘E questa esitanza che abbassa la copertura vaccinale e costringe le autorità sanitarie ad introdurre nuovi obblighi vaccinali, in particolare in presenza di epidemie di gravi malattie, come il morbillo, totalmente prevenibili con la vaccinazione.
 
Maurizio è il personaggio principale di Dialogo sui vaccini, un saggio scritto da Antonio Cassone, già Direttore del Dipartimento di Malattie Infettive dell’ISS e professore Straordinario di Microbiologia presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Perugia, che lo ha firmato con lo pseudonimo di Giovanni Libero.
 
Maurizio è tipicamente un esitante, divenuto nel tempo assai critico sulla sicurezza di alcuni vaccini. Pensa che i danni delle vaccinazioni siano assai più numerosi e gravi di quanto dicano le autorità sanitarie, che essi siano nascosti dalle multinazionali del farmaco, che sottoporre bambini a tante vaccinazioni nei primi due anni di vita ne possa alterare il sistema immunitario, che l’autismo e le allergie siano causati dai vaccini. ‘E’ particolarmente contrario all’ obbligo vaccinale, vuole essere libero di scegliere. Tuttavia, come tantissimi esitanti, non è un rude oppositore alla discussione ed al dialogo, anzi è pronto a valutare criticamente risposte basate su ragionamento e prove scientifiche.
 
Giovanni è un noto ricercatore, attivo nel campo dei vaccini ed amico di lunga data di Maurizio. Crede sia possibile convincerlo che i suoi timori sui danni causati dalle vaccinazioni sono largamente infondati e che ci sono tutte le ragioni per accettare liberamente la pratica vaccinale con i suoi enormi benefici. Non pretende di impone la verità dello scienziato sulla vera o presunta ignoranza dell’interlocutore. Parla di come son fatti i vaccini e di come proteggono la comunità direttamente ed attraverso l’immunità di gregge. Pungolato insistentemente da Maurizio, affronta di petto il tema della sicurezza dei vaccini, come viene studiata e garantita al meglio delle attuali conoscenze scientifiche, senza nascondere, tuttavia, quali siano gli effetti, talvolta anche gravi, sia pur molto rari, e neppure i limiti di efficacia, di alcuni di essi,
 
Fra le tante cose  discusse, Maurizio viene così a sapere che malattie che lui credeva scomparse come la difterite e la poliomielite non lo sono affatto; che di morbillo ci si può ammalare gravemente (encefalite, 1 su 100) e morire (1 su 1000-1550; che queste percentuali si alzano inesorabilmente se il virus colpisce un bambino affetto da malattie o trattamenti immunodepressivi e che può fare  affidamento solo sulle vaccinazioni degli altri; che il rischio di un evento grave dopo vaccinazione contro morbillo e varicella è enormemente più basso (da 100 a 1000 volte)  che dopo l’assunzione di alcune dosi di farmaci come gli antipiretici e gli antidolorifici che milioni di persone prendono tranquillamente ogni giorno. 
 
Che una persona non vaccinata ed infetta  dal batterio della pertosse può infettare fino a venti persone che gli stanno attorno e se uno di questi è un neonato può morirne soffocato; che il sistema immune di un bambino ogni santo giorno risponde efficacemente a  stimoli microbici assai più numerosi dei vaccini; che l’autismo è un ventaglio di patologie neuro-psichiatriche, probabilmente con tante cause diverse ma i vaccini non c’entrano nulla;  che le tanto bistrattate industrie che producono vaccini non fanno soldi con questi ma con altri farmaci.
 
Che per i vaccini che prevengono nel mondo duecento decessi ogni ora il nostro Servizio Sanitario spende  qualche centinaio di milioni  contro una spesa sanitaria che supera i 100 miliardi  di euro annui;  ed, infine, che il punto nodale per convincere gli esitanti non siano i documenti dei siti istituzionali o le sparate televisive o giornalistiche di veri o presunti esperti ma l’informazione ampia, corretta ed empatica fornita all’esitante dai pediatri, dai medici di famiglia e dal personale esperto dei servizi sanitari , da chi questo personale guida e forma e da chi sui vaccini ci lavora e ne studia pregi e limiti: che l’aggiornamento e la formazione continua sui vaccini e le politiche vaccinali di questi professionisti siano quindi lo strumento indispensabile per l’accettazione libera e convinta delle vaccinazioni.
 
Giovanni Libero
Dialogo sui Vaccini
Edizioni Altravista

(Giovanni Libero è lo pseudonimo di Antonio Cassone, già Direttore del Dipartimento di Malattie Infettive dell’ISS e professore Straordinario di Microbiologia presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Perugia).
 

11 ottobre 2018
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