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Infarto Miocardico Acuto mortalità a 30 giorni dal ricovero


01 GIU - Di tutte le strutture, gli analisti hanno preso in considerazione solo quelle con un volume annuo di Ima > a 75. La tempestività è il fattore più importante per la sopravvivenza di una persona colpita da infarto miocardico acuto (Ima). Studi di comunità hanno, infatti, dimostrato che la letalità degli attacchi cardiaci acuti nel primo mese è tra il 30% e il 50%, e di queste morti circa la metà si verifica entro due ore. Se la mortalità al momento dell’infarto è rimasta costante negli ultimi 30 anni, è però diminuita notevolmente la mortalità dei pazienti che riescono ad arrivare in ospedale vivi: negli anni Ottanta moriva entro il mese il 18% dei pazienti, oggi muore il 6-7%. Considerata questa percentuale come riferimento per una buona performance, si può dunque considerare che nelle strutture dove si registri una mortalità a 30 giorni dall’infarto vicina al 6-7% vi sia un processo diagnostico-terapeutico più appropriato. (media esiti Italia 10,95%).
 
Iniziamo la nostra analisi dal Molise di cui è presente solo l’esito del Presidio ospedaliero A.Cardarelli che ha fatto segnare un esito sfavorevole statisticamente certo (e quindi segnato in rosso) pari al 23,2%, il peggiore rispetto alle quattro regioni esaminate in questa puntata. Passando invece alla Campania si nota come vi sia una situazione variegata in cui la maggior parte delle strutture fa segnare valori in linea con la media. In ogni caso gli esiti più favorevoli li hanno fatti segnare il Pres. Osp. S.M. Speranza di Battipaglia con il 4,4%, seguito dall’Ospedale Rizzoli di Lacco Ameno con il 4,5% e dalla CC Villa dei Fiori di Acerra al 4,9%. Ma a fronte di queste performance positive troviamo anche strutture che hanno ottenuto risultati negativi. Stiamo parlando dell’Ospedale Loreto Mare di Napoli con il 21,2% e della CC Osp.F.B.F. di Napoli con il 20,8%. Stesso discorso vale per la Puglia dove molte strutture hanno fatto segnare valori in linea con la media, anche se non mancano le eccezioni sia in positivo, con il Presidio Ospedaliero Veris delli Ponti di Scorrano (2,5%), il Pres.Osp.Sacro Cuore Gesù di Gallipoli 3,6% e ilPres.Osp. Copertino con 4,3% (da notare come queste strutture abbiano i tre migliori esiti di tutte le quattro regioni esaminate) che in negativo. E ci riferiamo all’Osp.CC.Sollievo di S.G. Rotondo con il 20,8%, seguito dall’Osp. Teresa Masselli di San Severo al  19,1% e dal Pres.Osp. Sud di Bari con il 17,8%. Per quanto riguarda infine la Basilicata, ottimo l’esiti dell’Osp.S.Francesco di Venosa con il 4,9%, mentre l’unica performance negativa e segnata in rosso è quella registrata dall’Osp. S.Carlo di Potenza con il 20,1% di decessi a 30 giorni dal ricovero per infarto miocardico acuto.

01 giugno 2012
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