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Povertà sanitaria. Il rapporto del Banco Farmaceutico: “I poveri spendono più di cinque volte meno degli altri per curarsi”


Una famiglia povera spende in media per la sanità 16,34 euro al mese a fronte dei 92,45 euro della media italiana. Diversa anche la composizione della spesa: i poveri spendono soprattutto in farmaci (76%) mentre in media la spesa diretta per farmaci non supera il 47% del budget sanitario. Anche per questo  negli ultimi anni cresce la donazione di farmaci. IL RAPPORTO.

14 GEN - Dal 2007 al 2012 la povertà assoluta in Italia è cresciuta di circa il 60%, arrivando a interessare il 6,8% della popolazione, pari a 4,8 milioni di persone.

Nelle famiglie povere si spendono in media 16,34 euro al mese per la sanità (pari a circa il 2% dell’intero budget famigliare); rispetto ai 92,45 euro spesi in media dalle famiglie italiane (pari al 3,7% dell’intero budget famigliare). Nel 2006 le famiglie povere spendevano poco meno di 12 euro al mese, pari all’1,7% dell’intero budget di spesa.

All’interno di questa spesa, circa 12,50 euro sui 16 complessivi sono dedicati all’acquisto di farmaci. Si tratta di un’incidenza decisamente superiore rispetto alla media delle famiglie italiane, che spendono invece 44 euro al mese in farmaci. 

Complessivamente ogni mese le famiglie povere italiane spendono dunque 21,5 milioni di euro per acquistare farmaci, pari al 3,4% della spesa privata farmaceutica complessiva.
 
Questi i dati principali del 1° Rapporto sulla Povertà sanitaria e la donazione di farmaci curato che si basa sul lavoro dell’Osservatorio nazionale sulla Donazione Farmaci della Fondazione Banco Farmaceutico (FBF) e presentato oggi a Roma.
 
Colmando un vuoto non riempito dalle fonti ufficiali, il rapporto utilizza informazioni innovative, sfruttando i dati provenienti dalla Giornata di Raccolta del Farmaco annuale (GRF), dalle donazioni delle aziende farmaceutiche, dai sistemi di monitoraggio degli oltre 1.500 enti caritativi che fanno parte della rete servita dal Banco Farmaceutico. 

La raccolta delle informazioni – sottolinea una nota del Banco - permette di capire meglio gli effetti della crisi e questo rende il rapporto ancora più cogente rispetto all’attualità. Altri indicatori sono allo studio per rendere le rilevazioni ancora più approfondite e tempestive.

LE DONAZIONI
Tra il 2007 e il 2013 la FBF ha incrementato la raccolta di farmaci del 241%. I farmaci donati nell’ultimo anno sono stati 1.162.859.
Questo aumento è dovuto da un lato alla crescita delle donazioni durante la GRF (+23%), dall’altro al boom delle donazioni aziendali (+1345%).

Il trend di forte crescita della povertà ha però aumentato la forbice tra bisogno e capacità di risposta attraverso le donazioni. Se nel 2007 la GRF riusciva a coprire quasi il 55% delle richieste, nel 2013 la copertura del bisogno è scesa al 43,2%. Il picco di capacità di risposta è stato raggiunto del 2011 (65,1%).

Dal punto di vista economico, la FBF ha distribuito nel 2013 farmaci per oltre 8 milioni di euro, rispetto ai 2,1 milioni di euro del 2007. Il 75% di questo valore è oggi garantito dalle aziende (era il 15% nel 2007).

Per quanto riguarda le tipologie di farmaci donati, i più diffusi sono quelli contro l’acidità (11,5%), gli analgesici (11,2%), gli antiinfiammatori (7,7%), i preparati per la tosse (6,8%) e i farmaci contro i dolori articolari e muscolari (5,8%).

LE AZIENDE
Nel corso del 2013, 24 aziende hanno effettuato 274 donazioni, per un totale di oltre 812mila confezioni.

Si tratta di una propensione al dono crescente nel tempo, che potrebbe essere incentivata rimuovendo taluni vincoli normativi e burocratici che ancora rendono complesso il sistema delle donazioni.


LA GRF 2013 E LE FARMACIE
Nel 2013 hanno aderito alla GRF 3.366 farmacie, distribuite in tutte le regioni a eccezione del Molise. Il tasso di adesione delle farmacie è risultato più consistente al Nord (circa il 28%), rispetto ad una media nazionale di 18,7 farmacie aderenti ogni 100.

Complessivamente nelle farmacie sono state raccolte oltre 350mila confezioni, di cui quasi una su tre è stata acquistata in Lombardia.

Nel 2013 hanno partecipato alla GRF oltre 12mila volontari. Il record di partecipazione si è avuto in Friuli-Venezia Giulia, dove si sono mobilitati 55 persone ogni 100mila abitanti. 


LE ORGANIZZAZIONI NON PROFIT E I LORO ASSISTITI
Le donazioni raccolte dalla FBF sono state utili a rispondere i bisogno di 1.506 organizzazioni caritative, diffuse soprattutto in Lombardia (22%), Emilia-Romagna (12,5%), Piemonte (11,4%) e Veneto (8,8%). 

Questi enti hanno aiutato nel 2013 quasi 680mila persone. Il 51% sono donne e il 57% sono italiani. Negli ultimi due anni la presenza di italiani è diventata maggioritaria, modificando un trend storico di prevalenza di utenti stranieri. Più di un assistito su tre sono minori.

14 gennaio 2014
© Riproduzione riservata


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