Antidoping, positivo il 3 per cento degli atleti. Stimolanti e corticosteroidi le sostanze preferite
La Sezione per la Vigilanza e il controllo sul doping ha pubblicato i risultati delle analisi condotte nel 2016: tre sportivi su cento fanno uso di doping, sono soprattutto uomini. In otto mesi, analisi in 105 manifestazioni. IL RAPPORTO
22 DIC - Per migliorare le loro prestazioni sportive assumono soprattutto corticosteroidi e stimolanti. Lo fanno il 3% degli atleti, con una prevalenza di uomini: una sola donna su 14 persone risultate positivi al doping. È questa la fotografia di coloro che sono finiti sotto la lente dell’antidoping. Controlli a tappeto, tra gennaio e agosto, durante 105 manifestazioni sportive, che si sono svolte sul territorio nazionale. Sono tutti giovani sportivi, intorno ai trent’anni, ciclisti, atleti, calciatori o nuotatori.
In tutto, sono 427 gli atleti che hanno dovuto sottoporsi alle analisi necessarie per verificare l’eventuale assunzione di doping. La classe più numerosa è quella maschile: 331 uomini contro 96 donne. L’età media degli atleti è di circa trent’anni per entrambi i sessi. Più in generale il 31,4% costituisce la categoria dei giovanissimi, con meno di 24 anni. Percentuale più bassa per gli over 39, che si attestano intorno al 22%.
Ad organizzare i controlli è stata la Sezione per la Vigilanza e il controllo sul doping e per la tutela della salute nelle attività sportive (CVD) del comitato Tecnico Sanitario. Tra tutti i monitoraggi organizzati dodici non sono stati portati a termine, tradotto in percentuali si tratta dell’11,4%.
Gli eventi nel mirino dell’antidoping sono stati organizzati sia dalle Federazioni Sportive Nazionali (FSN, che delle Discipline Sportive Associate (DSA) e dagli Enti di Promozione Sportiva (EPS).
22 dicembre 2016
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