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Milano. Tubercolosi: 400 casi l’anno. Il trend è stabile, ma aumenta la resistenza ai farmaci


I dati presentati in vista del convegno “la TB nelle aree metropolitane” che si svolgerà domani nel capoluogo lombardo, in occasione della Giornata mondiale della tubercolosi: l'incidenza sui residenti è di 20 casi su 100 mila abitanti.

23 MAR - Rimane stabile il trend dei casi di tubercolosi a Milano, ma tra i pazienti sono in crescita rispetto al 2011 i casi di multiresistenza ai farmaci e quindi più difficili da curare. Le diagnosi sono 400 l’anno e vedono una prevalenza di uomini (2 a 1), anche se per alcune comunità straniere ammalati sono in maggior numero donne. La conferma arriva dalla Asl Milano che effettua il monitoraggio su circa 1,6 milioni di abitanti (capoluogo lombardo e sei comuni della provincia) e dall’Istituto Villa Marelli Ospedale Niguarda, il Centro regionale di riferimento per la tubercolosi. I dati sono stati presentati durante la conferenza stampa di presentazione del convegno “la TB nelle aree metropolitane” che si terrà sabato 24 marzo in occasione della Giornata mondiale della tubercolosi.

Gli ultimi dati della Asl di Milano fanno riferimento al capoluogo lombardo e altri sei comuni (Cologno Monzese, Cormano, Cusano Milanino, Bresso, Sesto San Giovanni). Il quadro delineato dice che nell’area sono diagnosticati ogni anno una media di oltre 400 casi di tubercolosi (40 per cento della Lombardia, il 9 per cento su scala nazionale). L’incidenza sui soggetti residenti è di 20 casi su 100 mila abitanti, una tendenza stabile degli ultimi dieci anni. “Il trend dei casi diagnosticati a Milano è stabile da alcuni anni, ma nei due primi mesi dell’anno abbiamo registrato un aumento dei pazienti forme multiresistenti ai farmaci”, ha detto Luigi Codecasa, responsabile Centro regionale di riferimento per la tubercolosi, Istituto Villa Marelli, azienda ospedaliera Niguarda Cà Granda. “Sono persone che necessitano di terapie più lunghe, dai 18 ai 24 mesi, di una assistenza che spesso le strutture ospedaliere non sono in grado di dare. Il problema più grande è trovare un luogo dove tenere questi soggetti in modo che non siano fonte di contagio per i familiari e le altre persone e completino il programma di terapia debellando completamente l'infezione”.
 
Tra gli italiani i più colpiti sono gli anziani,mentre nei bambini i casi di tubercolosi rappresentano il 5 per cento del totale. Gli ultimi casi di epidemia hanno riguardato questa fascia della popolazione: 171 bambini infetti e 15 malati nella scuola primaria Leonardo da Vinci di Milano. Tra i cittadini stranieri invece la proporzione di casi di tubercolosi è di circa il 70 per cento: il maggior numero di malati rientra nella popolazione adulta. La tubercolosi infatti attacca in maniera più potente tutte quelle persone che vivono in condizioni di fragilità e in presenza di fattori di rischio concomitanti, come nei luoghi in cui è presente immigrazione da Paesi ad alta endemia, oppure nelle zone con maggiore concentrazione di povertà ed emarginazione, disagio sociale e sovraffollamento. “Comune, Asl, Associazioni si volontariato e terzo settore devono fare rete per aumentare attraverso campagne mirate l’informazione e la profilassi sulle categorie a rischio come anziani e immigrati adulti e comunità straniere”, ha commentato Pierfrancesco Majorino, assessore alle Politiche sociali e Cultura della Salute.“Vogliamo e dobbiamo informare in maniera costante senza allarmismi, ma con un approccio positivo finalizzato, non alla ghettizzazione dei soggetti, ma alla diffusione delle norme di igiene, prevenzione e cura”.
 
La Lombardia è stata tra le prime regioni in Italia ad adottare un sistema di monitoraggiodegli esiti della terapia con la finalità di debellare la malattia nel singolo individuo, ma anche di prevenire la trasmissione dell’infezione ad altre persone. Nel 2009, sempre secondo Asl Milano, dei 243 casi di tubercolosi polmonare (la forma contagiosa della malattia) 178 hanno completato il trattamento (indice di guarigione 73%), il 2% è deceduto e l’8% è stato perso nel corso dei controlli programmati. Questi ultimi, non avendo completato il percorso possono continuare a trasmettere l’infezione. Il tasso di guarigione raggiunto a Milano (73%) è superiore alla media nazionale (67%), ma inferiore all’indice dell’85% indicato dall’Organizzazione mondiale della sanità. Unica eccezione a Milano, con un tasso di guarigione del 95%, è il Centro regionale di riferimento per la tubercolosi, Villa Marelli della A.O. di Niguarda. Ogni anno a Villa Marelli confluiscono da tutta la provincia 400 pazienti di malattia attiva e 1.000/1.200 casi di infezione latente. A Villa Marelli accedono molti utenti, sia italiani che stranieri, che vivono tra grandi difficoltà sociali, inviati dalle associazioni di volontariato, specialmente durante l’inverno, per poter essere accolti nei dormitori e nei centri d’accoglienza.
“Per il controllo della tubercolosi a Milano, dove sono amplificati i fattori di rischio e le ricadute sociali sono più evidenti devono essere individuati nuovi modelli di intervento che creino un partenariato tra pubblico, privato e società civile, nella prospettiva di costruire un sistema di controllo più moderno e attuale, che tenga conto delle risorse disponibili non solo economiche ma anche umane e di competenza”, ha spiegatoGiorgio Besozzi, direttore centro di formazione permanente tubercolosi e membro direttivo Stop TB Italia Onlus.


Al convegno di domani parteciperanno: Comune di Milano, Stop TB Italia, ASL di Milano, esperti nel campo della diagnosi e cura della tubercolosi, operatori sociali e organizzazioni del volontariato.
Nella giornata mondiale contro la TB, sabato 24 marzo, sono invece in programma una serie di iniziative:
- un concerto organizzato da Stop Tb Italia con il supporto di Lilly MDR-TB Partnership e Fondazione Pfizer e con il patrocinio del Comune di Milano, che si terrà sabato 24 marzo dalle 21 alle 23 presso l’auditorium di Radio Popolare a Milano. L’evento costituisce la prosecuzione della campagna “Le Suoniamo alla Tubercolosi” inaugurato due anni fa e di cui si allega comunicato.
- nell’ambito della 22a edizione del Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina il 24 marzo alle 15.30 presso lo Spazio Oberdan si proietterà il film “Nevergive up” con lo scopo di sensibilizzare il pubblico italiano sul problema tubercolosi in un paese ad alta endemia come l’India. Il film si inserisce in una serie di attività di sensibilizzazione della comunità tibetana a Dharamsala che Stop Tb Italia supporta da due anni.
 

23 marzo 2012
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