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Ssn. Non si può ripensare un sistema di assistenza prescindendo da quella ospedaliera

di Maurizio Dore

In un suo recente intervento Giuseppe Zuccatelli ha immaginato un Ssn a tre gambe, senza un'assistenza ospedaliera. Questa visione determinerebbe nel medio periodo un incremento della mortalità per mancanza di accesso alle cure, un impoverimento della ricerca clinica e nel complesso lo smantellamento di quel sistema sanitario che il mondo ci invidia

18 OTT - Vorrei rispondere a Giuseppe Zuccatelli, l'immagine organizzativa proposta di un Ssn a tre gambe mi pare non solo impraticabile ma foriera di un peggioramento progressivo della qualità delle cure. Zuccatelli si è dimenticato che una struttura per reggersi compiutamente e stabilmente ha necessità di avere quattro gambe, la gamba perduta è rappresentata dall'assistenza ospedaliera, non si può pensare di immaginare, come è stato fatto, un sistema sanitario nazionale senza ospedali, la visione rappresentata mi sembra un po' miope.

I luoghi delle cure non sono solo rappresentati dal settore emergenza, dalla prevenzione e dalla post acuzie ricomprendendo in questo la cronicità. È solo da un giusto mix di offerta che scaturisce una buona sanità, a meno che non si voglia dimostrare che le patologie acute non esistano, per fare ciò non credo che un decreto di qualsivoglia natura possa modificare l'evoluzione di quelle malattie che esordiscono acutamente. Il modello proposto farebbe intravedere il diretto passaggio dal settore emergenza a quello delle post acuzie e della cronicità, ovvero il paziente o viene accolto in un DEA/PS o si reca direttamente in una RSA. Zuccatelli poi si ravvede prevedendo che i medici si formino negli ospedali, ma se aveva appena detto che il sistema a tre gambe non li avrebbe previsti?

La visione di Zuccatelli determinerebbe nel medio periodo un incremento della mortalità per mancanza di accesso alle cure ospedaliere, un impoverimento della ricerca clinica e nel complesso lo smantellamento di quel sistema sanitario che il mondo ci invidia proprio perché dotato di quattro gambe: emergenza, ospedale, prevenzione e territorio quattro gambe che devono essere dotate di uguale dignità organizzativa e risorse commisurate, anzi visto che oggi i finanziamenti previsti per livello di assistenza sono divisi tra ospedale 44%, territorio 51% e prevenzione 5% , introdurrei un nuovo livello di assistenza quello dell'emergenza per dare forza anche a questa gamba.

Maurizio Dore
Presidente Federsanità Anci Piemonte 

18 ottobre 2014
© Riproduzione riservata

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