Stabilità. Macchia (Ispe): "Con lotta alla corruzione risparmi per ulteriori 5 miliardi"
Secondo il presidente dell'Istituto per la promozione dell'etica in sanità Regioni e ministero della Salute "devono avere il coraggio di programmare interventi di medio e lungo termine". Al contrario, "logica emergenziale e piglio ragionieristico finiranno per non danneggiare chi fino ad oggi ha lucrato a danno dell'amministrazione sanitaria".
17 OTT - Fascicolo sanitario elettronico, digitalizzazione del Sistema sanitario nazionale e istituzione delle centrali uniche di acquisto: si tratta di ottime iniziative che consentiranno di razionalizzare la spesa sanitaria. Tuttavia “il governo e le Regioni possono maturare consistenti risparmi anche attraverso la lotta contro corruzione e sprechi”. E’ il l’analisi di Francesco Macchia, presidente dell'Istituto per la promozione dell'etica in sanità (Ispe).
Secondo Macchia, combattendo la corruzione, si ricaverebbero “circa 5 miliardi che si possono aggiungere ai 10 miliardi che il testo della legge di stabilità prevede di risparmiare nei prossimi tre anni”. Le Regioni e il ministero della Salute “devono avere il coraggio di programmare interventi di medio e lungo termine – prosegue – La logica emergenziale e il piglio ragionieristico finiranno per non danneggiare chi fino ad oggi ha lucrato a danno dell'amministrazione sanitaria”. Il taglio lineare è una misura “iniqua che non è in grado di premiare i virtuosi e punire i meno oculati. Servono investimenti in educazione e lo sviluppo di un nuovo modello di controlli del procedimento amministrativo in ambito sanitario”.
Nel complesso “accogliamo con piacere – conclude il numero uno di Ispe – l'annunciata introduzione della valutazione del costo-beneficio dei prodotti o dei servizi da commissionare. Come abbiamo dimostrato nell'ultima edizione del nostro ‘Libro Bianco sulla corruzione in sanità’ è negli appalti relativi alle mense, al servizio di lavanderia e di vigilanza che si annidano le maggiori insidie”.
17 ottobre 2014
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