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Viaggio al Centro di biotecnologie e ricerca biomedica di Palermo


Diventato famoso perché è da qui che il presidente Monti, il 27 novembre, ha lanciato l’allarme sulla sostenibilità per il Ssn. Il centro è realizzato dalla Fondazione Ri.MED, nata da una partnership fra Governo, Sicilia, CNR, Università di Pittsburgh e University of Pittsburgh Medical Center. Costerà 210 milioni.

08 DIC - Affermerà il ruolo chiave dell’Italia e della Sicilia nello sviluppo di nuove terapie, dispositivi biomedicali e test diagnostici. Avrà anche effetti positivi sull'intera economia siciliana e su quelli dell’Italia Meridionale. Darà lavoro a circa 600 persone e altrettante potrebbero trovare un'occupazione nell'indotto che la struttura aiuterà a sviluppare. Stiamo parlando del Centro per le Biotecnologie e la Ricerca Biomedica (Cbrb), la struttura che sorgerà in provincia di Palermo, a Carini, entro il 2016. Ed è stata proprio la sua presentazione a fare da cornice all’ormai famoso allarme lanciato dal presidente del Consiglio Mario Monti sulla sostenibilità del sistema sanitario.

Il Cbrb è, peraltro, un progetto della Fondazione Ri.MED, nata nel 2006 da una partnership fra Governo Italiano, Regione Siciliana, CNR, Università di Pittsburgh e University of Pittsburgh Medical Center (UPMC).Avrà un’estensione di 31.000 mq, che saranno costruiti su un terreno di 16 ettari che la Regione Siciliana ha donato alla Fondazione. Il costo complessivo per la costruzione dell’opera è di 210 milioni di euro provenienti da un finanziamento messo a disposizione dal Governo Nazionale.
 
Il progetto è firmato da un raggruppamento temporaneo d’imprese - formato da aziende internazionali, italiane e  siciliane - vincitore del concorso bandito lo scorso anno dalla Fondazione Ri.MED per la progettazione del Centro. Il gruppo è guidato dalla società di architettura HOK (e comprende  Buro Happold Ltd., Giovanni Randazzo, Progetto CMR, De Cola Associati e EUPRO). L'intero progetto è stato concepito all’insegna di un forte risparmio energetico e di un impatto ambientale minimo, proprio in virtù delle tecnologie all’avanguardia e dei materiali che verranno utilizzati per la sua realizzazione. Gli impatti ambientali sono minimizzati dalle dimensioni contenute del campus e dal paesaggio naturale che caratterizza la maggior parte del sito. Inoltre, il disegno architettonico prevede la possibilità di mettere in relazione le diverse parti dell'edificio, facilitando la comunicazione fra i ricercatori.

La distribuzione dell’area prevede la creazione di un piccolo ‘villaggio’, con una serie di edifici collocati lungo una strada pedonale. L’idea alla base del progetto è, infatti, quella di creare un’unica comunità scientifica. In quest’ottica si prevedono 12 aree laboratorio (quartieri di laboratorio), tutte di uguale dimensione, coninfrastrutture flessibili, adattabili ad ogni esigenza. Otto (8) le principali aree di ricerca che verranno sviluppate all’interno del Centro: biologia strutturale, biologia computazionale, ricerca di nuovi farmaci, sviluppo di vaccini, sviluppo di dispositivi biomedici,medicina rigenerativa e ingegneria dei tessuti, Imaging molecolaree neuroscienze.
 
La posa della prima pietra del CBRB è prevista entro il prossimo anno (2013), la fine dei lavori per il 2016.  

Si prevede che , in un secondo momento, all’interno della stessa area, possa nascere un nuovo ospedale da trecento (300) posti letto che sarà collegato al CBRB dando vita ad un campus biomedico di rilevanza internazionale.
 
Un progetto ambizioso, dunque, e con ambiziose finalità. “La realizzazione del CBRB – si legge infatti nella nota di presentazione del Centro - affermerà il ruolo chiave dell’Italia e della Sicilia nello sviluppo di nuove terapie, dispositivi biomedicali e test diagnostici. Il centro avrà, anche, effetti positivi sull'intera economia siciliana e su quelli dell’Italia Meridionale. Secondo i più recenti studi, infatti, i territori attualmente caratterizzati da un’espansione nel settore del biotech hanno registrato un incremento in termini di posti di lavoro ad alto livello retributivo, con un conseguente forte stimolo alla crescita economica delle aree interessate”.

Presso il nuovo centro dovrebbero lavorare circa 600 persone e altrettante, secondo le stime, potrebbero trovare un'occupazione nell'indotto che la struttura aiuterà a sviluppare. “Il personale assunto dal CBRB – assicura la Fondazione - sarà altamente qualificato: ricercatori in varie discipline, biologi, medici, ingegneri, tecnici specializzati”.
 

08 dicembre 2012
© Riproduzione riservata

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