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Austerity in sanità. Allarme Amref, Fnomceo, Ipasvi: “Sta mietendo vittime”


Tra i cittadini, a causa del crollo delle politiche di prevenzione e protezione sociale, ma anche tra il personale sanitario, che ormai opera in condizioni di lavoro sempre più difficili e precarie. Per Amref, Fnomceo e Ipasvi serve “un cambiamento di paradigma” che veda la sanità “da una voce di spesa a voce di investimento e di ripresa produttiva per il Paese, multidimensionale: a livello economico, sociale, territoriale”.

13 DIC - “Nell’Europa a 27 nel 2010 il settore sanitario garantiva 17,1 milioni di posti di lavoro, l’8% dell’occupazione globale. Ma quello stesso settore è sempre più avvertito come un peso per i bilanci pubblici e, dunque, sempre più preso di mira dalle politiche di Austerity che impongono tagli e rigore, nonostante il suo contributo determinante all’economia, oltre che alla qualità sociale, dei Paesi del vecchio continente”.

A denunciare la situazione, contestualmente alla constatazione di quanto imparato dai continenti, come l’Africa, in cui la scarsità di risorse è la norma da sempre, e dove la destinazione di risorse pubbliche per la salute è residuale anche a causa di decenni di aggiustamenti strutturali dettati dalle istituzioni internazionali – è stata l’Amref Italia (African Medical and Research Foundation) , insieme alla Federazione degli ordini dei medici e degli odontoiatri Fnomceo e alla Federazione dei Collegi degli infermieri Ipasvi, nell’ambito del convegno promosso ieri a Roma sul tema “Politiche di austerity in sanità: quale impatto sulle carenze di personale sanitario?”.

“Le misure di restrizione della spesa pubblica imposte dalla Troika nei Paesi del sud del Mediterraneo stanno causando un crollo delle politiche di prevenzione e della protezione sociale, che è un determinante per la salute”, hanno sottolineato i promotori del convegno. E infatti in Paesi come Portogallo e Spagna, ma anche nell’Est Europa, aumentano le malattie da stress, le cardiopatie, i disturbi di salute mentale fino al suicidio. Si registra anche un’impennata nelle infezioni da HIV che sembrava sotto controllo in tutta Europa.

Contestualmente, aumenta il flusso di personale formato in uscita, non solo verso le mete classiche come Stati Uniti e Canada, ma anche verso i Paesi emergenti: “il Brasile, ad esempio, impiega i neo-specializzati a 3mila euro di stipendio in entrata. Questo crea un’emorragia di competenze, di investimenti pubblici in formazione e anche di risorse potenziali che ha precedenti nei fenomeni storici di brain drain di personale formato dai Paesi più poveri”, sottolineano ancora. Peraltro, sempre in tema di personale, si assiste oggi alla crescita di altre due fenomeni: “l’aumento del personale precario e l’aumento dell’impiego di lavoro temporaneo”. Questo perché, denunciano Amref, Fnomceo e Ipasvi, “manca una visione di insieme nei responsabili politici, anche del settore sanitario, di trasmettere all’interno e all’esterno del complesso del sistema delle cure la consapevolezza dell’importanza del lavoro che fanno”. Soprattutto per i giovani medici e per i medici in formazione, la parola d’ordine è “incertezza”.

Secondo Amref, Fnomceo e Ipasvi, però, “l’Austerity non può essere utilizzata come alibi per un definanziamento del Ssn, una parte rilevante del quale è in corso grazie ai vincoli imposti alla spesa per il personale”.
 
Ecco le loro proposte per cambiare rotta:
 
- spingere su una diversa cultura della sanità in Italia. Il cambiamento di paradigma da una voce di spesa ad una voce di investimento e di ripresa produttiva per il Paese, multidimensionale: a livello economico, sociale, territoriale.
- promuovere una diversa formazione del personale, con un maggiore dialogo con il mondo dell’università che deve aprirsi al cambiamento e al confronto con l’estero.
- una diversa organizzazione del lavoro nella sanità italiana, con una riorganizzazione delle competenze e una qualificazione diversa dei ruoli.
- un diverso approccio alla stessa medicina: meno fisio-biologico, e più paziente-centrico, intorno al quale si organizzano le filiere delle competenze e delle funzioni, a partire dalla prevenzione.

In questo contesto Amref ha offerto la propria disponibilità “come hub per facilitare un dialogo più stringente tra i diversi attori, offrendo i suoi strumenti info-formativi - a partire dal sito www.manifestopersonalesanitario.it - come luoghi di approfondimento e confronto tra i diversi stakeholder”. Ha inoltre confermato la sua presenza attiva in progetti come quello HW4A, ma anche nella Joint action a livello europeo, per dotarsi di strumenti innovativi di programmazione ed intervento, a partire dalle lezioni apprese dai sistemi sanitari cronicamente in contrazione di personale sanitario, come quelli africani. Infine proporrà alle categorie e agli stakeholder di condividere per il 2014 un call to action – in vista delle elezioni europee e del semestre italiano di presidenza UE – che ponga questi temi all’attenzione dell’agenda politica, “per poter lanciare un segnale importante di cambiamento di prospettiva e di visione del problema, dal meridiano sud dell’Europa e del mondo”.
 

13 dicembre 2013
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