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Salute infantile. Al via il 'Progetto italiano contro la carenza di iodio in pediatria'


L'iniziativa è stata promossa dalla Società italiana di endocrinologia e diabetologia pediatrica. Previsti dieci incontri educazionali in alcune scuole primarie e dell’infanzia delle principali città italiane e una serie di sessioni formative a favore della classe medica.

23 SET - Dieci incontri educazionali, dal mese di ottobre 2014 al maggio 2015, in alcune scuole primarie e dell’infanzia delle città di Genova, Torino, Milano, Bologna, Pisa, Roma, Napoli, Potenza, Bari e Cagliari. E’ quanto prevede la campagna sociale di informazione e di educazione alla salute infantile ‘Progetto italiano contro la carenza di iodio in pediatria’, promossa su iniziativa della Società italiana di endocrinologia e diabetologia pediatrica (Siedp). Il percorso, presentato oggi a Genova, prevede anche una serie di incontri formativi a favore della classe medica.

“La persistente diffusione della carenza iodica in Italia, anche nelle zone costiere, confermata dai nuovi dati dell’Istituto Superiore della Sanità e la mancanza di informazione non solo da parte della cittadinanza ma anche da parte della classe medica spiega Mohamad Maghnie, presidente Siedp e responsabile Unità Operativa di Endocrinologia clinica e sperimentale dell’Istituto Giannina Gaslini, Università di Genova – ci hanno indotti a promuovere una campagna di informazione e di educazione alla salute infantile trasversale, che coinvolga quindi sia la cittadinanza, a partire dalle giovani donne, che la classe medica. Un’iniziativa al tempo stesso pratica, in grado cioè di fornire indicazioni concrete e di uso quotidiano. In questo modo, ci proponiamo di sensibilizzare ed educare l’opinione pubblica sull’importanza di un consumo adeguato di iodio, correggerne lo stile di vita alimentare e prevenire disturbi e patologie. L’assunzione insufficiente di iodio, in particolare da parte delle donne in gravidanza, dei neonati e di tutti i soggetti in età evolutiva può essere la causa di un deficit intellettivo e cognitivo”.

I dati raccolti dall’Istituto superiore di sanità indicano che circa il 55% di tutto il sale venduto presso la grande distribuzione è sale iodato. Inferiore è la percentuale di vendita di sale iodato (23%) nella ristorazione collettiva. Ancor più critica è la situazione nell’industria alimentare presso la quale la percentuale di vendita del sale iodato non supera il 7% di tutto il sale venduto.

Le conseguenze della carenza nutrizionale di iodio costituiscono ancora oggi un grave problema sanitario e sociale. Si stima infatti che circa il 29% della popolazione mondiale sia ancora esposta alla carenza di iodio, mentre in Italia circa il 12% della popolazione è affetta da gozzo. In collaborazione con gli Osservatori Regionali per la Prevenzione del Gozzo è stata analizzata la ioduria, ovvero la concentrazione di iodio in campioni di urine di bambini in età scolare. I dati raccolti negli ultimi tre anni hanno mostrato che solo in tre Regioni, tra cui la Liguria, è stato raggiunto un adeguato apporto di iodio.

Sempre in collaborazione con gli Osservatori Regionali per la Prevenzione del Gozzo, è stato possibile effettuare la misurazione della ioduria in un elevato numero di donne in gravidanza che non assumevano integratori contenenti iodio. I risultati ottenuti hanno dimostrato una condizione di insufficiente apporto iodico nelle donne esaminate, confermando l’importanza dell’integrazione iodica in gravidanza e durante l’allattamento, al fine di garantire il raggiungimento dell’aumentato fabbisogno iodico in queste fasi della vita. Anche la popolazione neonatale del nostro Paese risulta ancora esposta agli effetti della carenza nutrizionale di iodio, come confermato la persistente frequenza di valori elevati di un indicatore biologico specifico, il TSH neonatale. La determinazione di questo ormone viene utilizzata per lo screening neonatale dell’ipotiroidismo congenito che è obbligatorio per legge e che prevede l’esecuzione del test in tutti i neonati.

Gli eventi educazionali nelle scuole prevedono l’intervento di un team di pediatri della Siedp, oltre che di rappresentanti delle scuole e dei Comuni coinvolti: illustreranno ad alunni e relativi genitori, in modo semplice e divertente, l’importanza del consumo di alimenti ricchi di iodio, a partire dal sale iodato, e ne promuoveranno l’assunzione costante. In più, sarà somministrato un questionario a bambini e genitori per verificare la conoscenza della problematica, acquisire informazioni sulle abitudini alimentari in termini di assunzione di iodio, a scuola e a casa. Con l’obiettivo di promuovere il consumo adeguato di sale iodato, di pesce di mare e di latte, ma anche di prodotti contenenti iodio. Per contribuire a rendere consapevoli genitori e bambini della necessità di assumere regolarmente una quantità adeguata di iodio attraverso un corretto stile alimentare, sono state realizzate una locandina ed una brochure che saranno distribuite in occasione degli incontri.

Non solo l’opinione pubblica, ma anche la classe medica sembra non essere del tutto consapevole dell’importanza del problema. Ad oggi, infatti, la raccomandazione del Ministero della Salute sul sale iodato e la Legge 55/2005 sulla Iodoprofilassi non hanno trovato adeguata attuazione. Proprio per questo la Campagna prevede anche la distribuzione del materiale informativo alla classe medica e una serie di tavole rotonde di aggiornamento che Siedp promuoverà sul territorio nazionale attraverso i suoi referenti regionali.

E’ stato siglato, inoltre , un accordo con i supermercati Pam e Panorama, che prevede l’affissione delle locandine, la distribuzione delle brochure e la trasmissione di uno spot radiofonico nei 132 punti di vendita della catena della grande distribuzione. La campagna ha anche ricevuto un prestigioso riconoscimento costituito dalla Medaglia del Presidente della Repubblica. Il premio è stato consegnato ufficialmente al professor Mohamad Maghnie, Presidente Siedp nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa.
 
 

23 settembre 2014
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