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Oms. La strage delle "quattro ruote". In Europa 120 mila morti l'anno per incidenti in auto


Impressionanti anche i costi: l’assistenza sanitaria ai 2 milioni e mezzo di soggetti coinvolti negli incidenti, le ore di lavoro perse e la perdita prematura di vite umane assorbono il 3% del Pil. Al via un piano di prevenzione internazionale.

24 MAG - Ogni giorno 350 europei muoiono a causa di un incidente d’auto. In totale, fanno 120 mila in un anno. Quasi nella metà dei casi si tratta di pedoni, motociclisti o ciclisti e in 3 casi su 5 la vittima ha meno di 44 anni.
Un costo inaccettabile contro cui, nei giorni scorsi, dal summit dell’International Transport Forum tenutosi a Leipzig in Germania, l’Oms ha lanciato il proprio piano 2011-2020 (Decade of action for road safety 2011-2020).
“Gli incidenti ci stanno portando via la generazione più giovane e produttiva. Nonostante siano prevenibili”, ha affermato Zsuzsanna Jakab, direttore dell’ufficio europeo dell’Oms. “Politiche dei trasporti sostenibili aiutano a creare società più sane e più ricche. E la sicurezza stradale è una parte essenziale di esse. I governi europei dovrebbero aumentare gli investimenti per rendere attività come camminare e andare in bicicletta più sicuri e per incoraggiare il ricorso ai trasporti pubblici. Queste misure potranno ridurre i costi umani e finanziari”.
Proprio sull’aspetto finanziario ha infatti posto l’accento l’Oms. Gli incidenti automobilistici costano all’Europa il 3 per cento del Pil ogni anno. Una quota enorme che si ottiene sommando i costi sanitari e di assistenza ai 2 milioni e mezzo di soggetti coinvolti negli incidenti, le ore di lavoro perse e la perdita prematura di vite umane. Se poi a questi si aggiungessero i costi legati all’inquinamento, ai cambiamenti climatici e ambientali connessi all’impiego dell’auto, risulterebbe che i mezzi di trasporto fanno evaporare l’8 per cento del Pil, sottolinea l’Oms.
È quindi non soltanto sano, ma anche economicamente vantaggioso puntare sulla mobilità alternativa. Per incentivare i Paesi a farlo, l’Oms ha lanciato un software di valutazione economica in grado di stimare la riduzione della mortalità derivante dall’incremento dell’attività fisica e il risparmio di denaro che questi interventi consentono di ottenere. Lo strumento è stato già testato in diversi Stati. In Austria, per esempio, gli attuali livelli di ricorso alla bicicletta per gli spostamenti in città (5% del totale) e la lunghezza media dei tragitti (2 km) consentono di risparmiare ogni anno 405 milioni di euro e 412 vite.
Impressionanti le proiezioni. Se in Scozia gli spostamenti urbani in bici passassero dall’attuale 1 per cento al 13 per cento il risparmio ammonterebbe a una cifra oscillante tra 1 e 2 miliardi di sterline.
Un modo per dire ai governanti che costruire marciapiedi e piste ciclabili non è una spesa, ma un investimento. Economico, oltre che in salute.

24 maggio 2011
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