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Il body scanner negli aereoporti potrebbe essere pericoloso. L’Europa lo vieta

di Laura Berardi

Gli apparecchi di nuova generazione usati per controllare i passeggeri negli aereporti sfruttano la tecnologia a raggi X e potrebbero dunque essere pericolosi per la salute. Per questo la Commissione europea ne vieta l’uso nelle infrastrutture dell’Unione.

22 NOV - La sicurezza degli aereoporti è diventata negli ultimi dieci anni causa di preoccupazione per le istituzioni. A partire dall’11 settembre, ma anche a causa dei più recenti – e per fortuna sventati – attacchi terroristici, sono stati incrementati i servizi di sicurezza in queste infrastrutture che vedono viaggiare ogni giorno milioni di persone. In Europa in particolare da quando un terrorista, il 25 dicembre 2009, ha tentato di far esplodere un aereo diretto da Amsterdam a Detroit con esplosivi plastici nascosti nella biancheria intima, gli Stati membri hanno collaudato i body scanner a raggi X o li hanno impiegati in via sperimentale. Ma questi apparecchi sono stati banditi oggi dalla Commissione europea, che in un comunicato stampa ha posto il veto sul loro uso perché potrebbero essere rischiosi per la salute dei passeggeri.
Finora i body scanner erano stati utilizzati in misura limitata sulla base di una serie di norme e di procedure operative nazionali diverse. Il nuovo quadro normativo, comune a tutta l’UE, consentiva agli Stati membri e agli aeroporti di sostituire i precedenti sistemi di sicurezza con i body scanner. Garantisce inoltre che le norme di sicurezza siano applicate in modo uniforme da tutti gli aeroporti e prevede misure di salvaguardia obbligatorie e rigorose, intese ad assicurare il rispetto dei diritti fondamentali e la tutela della salute.
Da quando questi strumenti sono stati introdotti, però, sono state sollevate dei dubbi sulla sicurezza proprio in quest’ultimo ambito: cosa succede se quegli stessi oggetti che dovrebbero tutelare i passeggeri, in realtà li mettono a rischio di sviluppare tumori?

I raggi X e le radiazioni. Gli esseri umani sono costantemente esposti a radiazioni ionizzanti, una forma di energia molto potente, capace di estrarre gli elettroni dagli atomi, danneggiare il Dna, indurre mutazioni genetiche e potenzialmente condurre allo sviluppo di cancro. Molte di queste radiazioni derivano da elementi chimici naturali, come il radon, altre provengono dallo spazio tramite i raggi cosmici. Anche alcuni oggetti di uso comune contengono piccolissime quantità di materiale radioattivo, ad esempio alcuni segnali luminosi, come quelli presenti nelle scuole o negli uffici. I rischi che queste minuscole radiazioni comportano sono ritenuti molto limitati: il maggior rischio per la salute dell’uomo può derivare da eventi catastrofici (ad esempio gli incidenti nucleari come quello di Chernobyl o Fukushima), oppure da errori in campo clinico, dove i raggi X sono usati per scopi diagnostici.
Per la salute umana però – oltre a questi rischi – esiste anche quello che deriva dall’esposizione continuata. Le radiazioni, infatti, si possono in un certo senso “accumulare” nel corpo umano, provocando problemi. Secondo gli esperti, il pericolo derivante dai body scanner potrebbe derivare proprio da questo.

Quante radiazioni emette un body scanner a raggi X? Ci sono test che dimostrano che gli apparecchi usati per la sicurezza negli aereoporti siano molto basse (10 microrem, ovvero l’equivalente di un centesimo di una radiografia al torace). Per taluni, questo valore è ritenuto perfettamente sicuro, tanto che parlare di rischio per un quantitativo di radiazioni così basso sarebbe esagerato. Quello che gli scienziati e i medici sanno sull’effetto delle radiazioni sulla salute deriva dall’analisi delle conseguenze sulle persone esposte a dosi massicce, che dimostra che maggiore è l’esposizione maggiore è il rischio di sviluppare cancro.
E quando le radiazioni sono poche? In un rapporto pubblicato dalla National Academy of Sciences nel 2006, l’importante istituzione scientifica ha scritto che non c’è prova inconfutabile che dimostri che esista un livello di radiazioni minimo al di sotto del quale il rischio di sviluppo di cancro è zero. Come a dire che se è sicuro che tante radiazioni fanno male, non è sicuro che l’esposizione a poche possa essere sicura.
Il comunicato della Commissione Europea non specifica la natura delle preoccupazioni che i body scanner a raggi X pongono, tuttavia a conclusione di esso si legge: “Per non compromettere la salute e la sicurezza dei cittadini, nell’elenco dei metodi autorizzati per il controllo dei passeggeri negli aeroporti dell’UE sono inseriti esclusivamente gli scanner di sicurezza che non utilizzano tecnologia a raggi X. Sono ammesse tutte le altre tecnologie, come quelle utilizzate per i cellulari e altre, purché conformi alle norme di sicurezza dell’UE.”  Il che lascia intendere che il dubbio sulla sicurezza dell’esposizione dei passeggeri derivi proprio dalla natura delle radiazioni prodotte dai body scanner.

Laura Berardi

22 novembre 2011
© Riproduzione riservata

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