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Sigarette elettroniche. I produttori: “Usare solo canali di vendita autorizzati”


L’associazione dei produttori Anafe interviene dopo l’allerta lanciata dall’Iss. “Dobbiamo evitare che coloro che hanno intrapreso una strada per cercare di smettere di fumare tornino sui propri passi, tornando a usare le sigarette tradizionali il cui consumo provoca, ogni anno e solo in Italia, 80.000 morti”.

22 OTT - “Come ANAFE invitiamo ancora una volta tutti i vapers, per gli acquisti di sigarette elettroniche e di liquidi, ad affidarsi esclusivamente a canali e rivenditori autorizzati, evitando l'acquisto di prodotti provenienti da canali illeciti ed evitando allo stesso tempo di modificare in alcun modo i liquidi acquistati dai rivenditori autorizzati”. È quanto torna ad affermare Umberto Roccatti, Presidente di Anafe-Confindustria, anche a seguito delle dichiarazioni di Roberta Pacifici, direttore del Centro nazionale dipendenze e doping dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), che ha specificato come la nota diramata dallo stesso ISS sia precauzionale e volta a vigilare proprio su quel 7% di utilizzatori che acquistano in Internet i prodotti.
 
“Non solo è fondamentale continuare a vigilare sul mercato, ma ugualmente importante è continuare a garantire una corretta informazione sulle sigarette elettroniche e sul loro utilizzo come prodotti a rischio ridotto nella lotta al fumo tradizionale. Dobbiamo evitare che coloro che hanno intrapreso una strada per cercare di smettere di fumare tornino sui propri passi, tornando a usare le sigarette tradizionali il cui consumo provoca, ogni anno e solo in Italia, 80.000 morti” prosegue il Presidente Roccatti. “Come ANAFE siamo stati e saremo sempre a disposizione delle Istituzioni per lavorare insieme e tutelare la salute e l’incolumità di tutti i consumatori. Questo è un tema che necessita di un’informazione obiettiva e chiara, come quella riportata dall’istituto statunitense Center for Disease Control and Prevention (CDC), in accordo con la Food and Drug Administration, a proposito dei casi registrati in America negli ultimi mesi: le patologie riscontrate sono legate all’utilizzo di liquidi contenenti THC, sostanza vietata in Italia all’interno dei liquidi da inalazione”.
 
“Crediamo sia estremamente importante ribadire che i prodotti commercializzati nel nostro Paese, a differenza di quelli statunitensi, sono sottoposti a una rigorosa normativa” aggiunge Roccatti. Infatti, la Direttiva europea del 2014 impone, tra le altre cose, ai produttori di sigarette elettroniche di comunicare al Ministero della Salute, con almeno sei mesi di anticipo rispetto alla commercializzazione, tutte le caratteristiche sia dell’hardware che dei liquidi con nicotina, tra cui le componenti, le emissioni e i dati tossicologici.
 
 
 

22 ottobre 2019
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