Covid. Gelli (Fiis): “Scelte Dpcm dolorose ma necessarie, va invertita la rotta”
Per il presidente della Fondazione Italia in salute: "Questo periodo di semi-lockdown va sfruttato per rinforzare il territorio e aiutare gli ospedali che rischiano il sovraccarico. Bene in questo senso la pubblicazione dei bandi per 2 mila unità di personale per il supporto al contact tracing. L'andamento dei contagi nei Paesi vicini, come la Francia, non può lasciarci tranquilli. Va invertita immediatamente la rotta prima che si arrivi ad un pericoloso punto di non ritorno".
26 OTT - "Le ulteriori strette disposte nel nuovo Dpcm dal Governo sono una scelta dolorosa ma necessaria. Nel monitoraggio settimanale di Ministero ed Iss si è visto come siano ormai ben 15 le Regioni con Rt superiore a 1,5. Il contact tracing è in affanno. La scorsa settimana, soltanto un caso su quattro è stato rilevato attraverso attività di tracciamento di contatti, mentre che il 31,7% è stato rilevato attraverso la comparsa dei sintomi. Le chiusure disposte sono una extrema ratio nel tentativo di evitare un pesante lockdown. Una scelta necessaria per tentare di limitare la crescita dei casi e dar respiro all'attività di tracciamento".
Così
Federico Gelli, presidente della Fondazione Italia in Salute, ha commentato il nuovo Dpcm.
"Questo periodo di semi-lockdown va sfruttato per rinforzare il territorio e aiutare gli ospedali che rischiano il sovraccarico. Bene in questo senso la pubblicazione dei bandi per 2 mila unità di personale per il supporto al contact tracing. L'andamento dei contagi nei Paesi vicini, come la Francia, non può lasciarci tranquilli. Va invertita immediatamente la rotta prima che si arrivi ad un pericoloso punto di non ritorno", conclude Gelli.
26 ottobre 2020
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