Secondo Tommaso Bellandi (SIE) è il comportamento degli operatori che fa la differenza “ è necessario farsi sentire anche quando si ha la percezione che qualcosa stia andando storto bisogna portare avanti le proprie idee e le buone pratiche pronti a valorizzare le idee divergenti dimostrandone l'efficacia e la sostenibilità con prove quantitative e qualitative”
Conoscere gli scenari di rischio ed applicare le pratiche per la sicurezza dei pazienti in ospedale: questo è l'obiettivo. “Ricordiamoci, prosegue Bellandi, che la sicurezza dei pazienti fa risparmiare risorse umane ed economiche (risarcimenti, tempo, indagini ulteriori) ed è per questo che dovremmo arrivare a destinare il 50% delle risorse risparmiate alle unità operative che adottano tali cambiamenti. La sicurezza dei pazienti unisce i clinici, il management ospedaliero, i cittadini e i politici".
Si rende sempre più necessario lavorare insieme per fare fronte alle sfide, utilizzando interventi di miglioramento testati che vengono adattati alle circostanze locali, utilizzando evidenze fondate sull'esperienza riportate, misurando e monitorando il miglioramento, inclusa una quantificazione dei costi e delle somme risparmiate e soprattutto gestendo con abilità l'implementazione.
Alcuni interventi di miglioramento della qualità posso far risparmiare denaro agli operatori. Riprendendo uno studio, ha concluso Tommaso Bellandi, effettuato dal Prof Jhon Ovretveit risulta interessante evidenziare come si possano ottenere, ad esempio, $ 0.7 milioni di risparmi annui per aver ridotto le percentuali di infezioni delle ferite chirurgiche profonde, dall'1,8% allo 0,4% in un progetto CQI ( Classen et al 1992 e James 1993). Il miglioramento della qualità puo' ridurre i costi per gli operatori sanitari.
22 novembre 2012
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