I dati forniti dall'OCSE ci dicono che in Italia un adulto su 10 è obeso e più della metà degli uomini e più di un terzo delle donne sono sovrappeso. Il problema è particolarmente rilevante nei bambini ( un bambino su 3 è sovrappeso). I bambini che hanno un genitore obeso hanno una probabilità 3-4 volte maggiore di essere obesi ( cause genetiche, cattivi stili di vita ereditati dai genitori..)
Con l'aumento delle malattie croniche, secondo il Prof. Vincenzo Atella,dell'Università Roma Tor Vergata, intervenuto oggi al VI Forum Risk management di Arezzo, “i costi della sanità saranno inesorabilmente destinati a salire nei prossimi decenni” L'obesità è oggi responsabile del 2-8% dei costi sanitari e del 10-13% dei decessi in Europa.
Cosa fare allora?
Secondo Filomena Pierantoni, dell'Ospedale S.Eugenio di Roma, bisogna applicare tutta una serie di interventi di prevenzione: “Prevenzione individuale” favorendo l'attività di counseling da parte dei medici di famiglia rivolto agli individui a rischio; “Prevenzione sui luoghi di lavoro” introducendo programmi che comprendono controlli medici con azioni educative, interventi con incentivi per i lavoratori ( abbonamenti gratuiti per la palestra ad esempio), rendere disponibili nelle mense menù poveri in cibi grassi e altamente energetici);“Prevenzione efficace nelle scuole” riducendo al minimo le attività sedentarie durante le ore di gioco e fornendo regolarmente diverse opportunità di attività ludiche;“Interventi rivolti alla popolazione” promuovendo campagne informative utilizzando i mass media; “Interventi strutturali” introducendo misure fiscali capaci di modificare i prezzi di frutta e verdura, pubblicità mirata rivolta ai più giovani e introduzione dell'etichettatura obbligatoria che consenta al consumatore di individuare facilmente gli alimenti ad elevato apporto energetico o di grassi.
22 novembre 2011
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