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VI Forum Risk Management. La farmacia dei servizi: prospettive e problemi

In un dibattito a 360° in partnership con Federfarma e Assofarm si è parlato dei decreti sui nuovi servizi in farmacia e sui rapporti con le Regioni sul tema. Racca (Federfarma): “La legge è da sempre un nostro obiettivo ma occorre anche riportare tutta la distribuzione in farmacia”.

24 NOV - Al Forum di Arezzo, che quest'anno ricordiamo ha come tema lo sviluppo del territorio, non poteva certamente mancare una tavola rotonda sul futuro della rete delle farmacie e sulle prospettive del servizio anche alla luce dei decreti che dovrebbero istituire la farmacia dei servizi, che darà la possibilità al cittadino di usufruire di tutta una serie di di prestazioni (Ritiro e prenotazione di analisi e visite, pagamento ticket, autoanalisi e supporto e informazioni su assistenza domiciliare e prevenzione). Ad introdurre i lavori il presidente di Federfarma Anna Rosa Racca che ha da subito evidenziato come per l'associazione l'elaborazione della legge sia “stato un obiettivo e sia in ogni caso una legge importante perché le 17.600 farmacie presenti in Italia hanno una distribuzione capillare, sono informatizzate e sono percepite con favore dai cittadini”. Per la Racca questi sono dei veri e propri punti di forza che “vanno valorizzati per contrastare l'emergenza delle cronicità, l'incremento dei costi ospedalieri e per favorire lo sviluppo della sanità sul territorio. Ovvero quello che si è inteso fare con il progetto della farmacia dei servizi”. Ma per Federfarma c'è un punto da cui bisogna partire ed è quello della distribuzione dei farmaci che “deve completamente essere ricondotta alle farmacie”. Sulla stessa linea anche Venanzio Gizzi, presidente di Assofarm che ha criticato la scelta di alcune regioni (soprattutto la Toscana) che per esigenze economiche hanno implementato la distribuzione diretta dei medicinali. “C'è una rincorsa sui conti a chi risparmia di più, ma così facendo si rischia di depauperare una realtà professionale fondamentale che invece la farmacia dei servizi vuole valorizzare ancora di più”. Gizzi si è anche soffermato su un altro tema caldo, la remunerazione: “Bisogna cambiarla e premiare il farmacista”. Dopo gli organizzatori ha preso la parola Marcella Marletta del ministero della Salute che ha illustrato i passaggi della riforma evidenziando però come il Ministero “possa solo fornire linee guida ma sono poi le Regioni, in quanto competenti in materia a dover poi sottoscrivere gli accordi regionali”. In ogni caso, la Marletta ha dato la “piena disponibilità del Ministero ad aprire un tavolo con Regioni e Farmacie per discutere delle prospettive e anche della questione della distribuzione diretta”. Poi è toccato ad Enrico Desideri Dg della Asl 8 di Arezzo che non ha mostrato pregiudizi di sorta sulla farmacia dei servizi e sul ruolo dei farmacisti ma ha sottolineato come “oggi ci sia un'emergenza economica con cui si deve fare i conti”. In ogni caso dal Dg aretino c'è stata la disponibilità a cercare soluzioni condivise. Più favorevole al rafforzamento del ruolo della farmacia nel Ssn è stato Giancarlo Fontana della Regione Lombardia che ha spiegato come nella Regione “si stiano già da tempo incrementando i servizi erogati dalle farmacie. Le nostre 1.600 farmacie sono tutte collegate ad un unico sistema, sono un punto di riferimento e uno strumento utile per gestire meglio il Ssn e stiamo anche pensando di inserirle a pieno titolo nella sperimentazione dei Creg”. Molto curioso l'intervento del Dg della Asl di Rieti, Rodolfo Gianani: “Prima di fare il Dg ho lavorato al ministero della Salute come coordinatore del progetto della farmacia dei servizi. Quando sono arrivato a Rieti ho subito fatto una delibera per introdurre alcuni parti del progetto proprio perché Rieti è la provincia più vecchia d'Italia e ha un territorio molto disagiato. Bene, appena fatta la delibera mi è arrivato dalla Regione Lazio uno stop, con la motivazione che il progetto costava troppo”. “Vi posso dire – ha affermato alla platea – che ad oggi la mia delibera è tutt'ora in piedi perché abbiamo dimostrato che il servizio non pesa sul bilancio ordinario e soprattutto ho saputo che molte persone anziane sono contente perché non devono più prendere la corriera per pagare il ticket e prenotare le visite. Certo, ci sono ancora delle criticità ma in territori disagiati la farmacia è decisiva per andare incontro alle nuove sfide della sanità territoriale”.

Sul tema delle piccole farmacie ha parlato anche il presidente del Sunifar Alfredo Orlando che ha evidenziato come nei piccoli centri già ora “le farmacie fanno di tutto e bisogna capire che questo servizio è fondamentale e non va smantellato”. Un ultimo aspetto che ha visto concordi sia l'assessore alla Sanità delle Marche Almerino Mezzolani, sia Maurizio Guizzardi Dg dell'assessorato alla Salute della Sicilia è quello che attiene il ruolo del farmacista anche per quanto riguarda la prevenzione e l'informazione per un corretto uso dei farmaci. “La farmacia – ha detto Guizzardi – deve fornire assistenza farmaceutica e credo che alla lunga la distribuzione diretta indebolisca il sistema. In Regione stiamo lavorando alla farmacia dei servizi e credo riusciremo a trovare un accordo”. Insomma, dal dibattito è emerso come la farmacia dei servizi sia un progetto che piace anche se va ancora definito in alcuni aspetti. La questione è se tutte le Regioni vorranno svilupparla concretamente e se riusciranno a farlo senza intaccare i conti già in sofferenza. Intanto, i rappresentanti delle farmacie l'hanno detto chiaro e tondo: “Fateci distribuire i farmaci e valorizzate il nostro ruolo di professionisti del farmaco e del territorio”.

24 novembre 2011
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