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Le controproposte delle Regioni: ristoranti anche al chiuso, palestre aperte da subito e coprifuoco alle 23


22 APR - Di seguito la lettera che le Regioni hanno inviato oggi al premier Draghi sollecitando un incontro di chiarimento prima del varo del Decreto "Riaperture":

Illustre Presidente,
le Regioni e le Province autonome prendono atto con amarezza delle decisioni emerse in Consiglio dei Ministri in relazione al tema della percentuale minima per la didattica in presenza per gli istituiti della scuola secondaria di secondo grado, in contrasto con le posizioni concordate in sede di incontro politico, alla presenza di cinque Ministri del Governo, dei Presidenti delle Regioni e Province autonome, dei Presidenti di Anci e dei Presidenti di Upi, nonché con le istruttorie condotte nell’ambito dei tavoli prefettizi.
 
Un metodo che non ha privilegiato il raccordo tra le diverse competenze che la Costituzione riconosce ai diversi livelli di Governo.

Nello spirito di ricercare la massima condivisione delle scelte in questa delicata fase che il Paese sta vivendo da oltre un anno e per rispondere al disagio dei cittadini e delle imprese, ricercando le soluzioni più coerenti con la situazione epidemiologica, le Regioni e le Province autonome intendono offrire la loro disponibilità ad un incontro ulteriore ed urgente, ove il Governo lo ritenesse opportuno, prima della pubblicazione del decreto legge.
 
A tal fine, si ritiene utile riportare di seguito le proposte delle Regioni e delle Province autonome, per evidenziare nuovamente alcune incongruenze e criticità registrate nella bozza di decreto informalmente circolata, nonché trasmettere l’aggiornamento delle Linee Guida sulle riaperture delle attività economiche, sociali e ricreative che sono state redatte con il supporto tecnico degli uffici regionali di prevenzione ai senti dell’articolo 1, comma 14, del Decreto Legge n. 33 del 2020 e delle quali non si è tenuto in alcun modo conto.

• Per quanto attiene i servizi di ristorazione, in primo luogo va chiarito se in tale definizione rientrano anche i bar, in analogia con quanto precedentemente disposto con i diversi provvedimenti assunti dal Governo.
 
Nel prendere positivamente atto della volontà di anticipare le aperture per i ristoranti all’aperto, si segnalano le seguenti oggettive criticità:
- le condizioni climatiche non consentono lo svolgimento regolare dell’attività di ristorazione solo all’aperto condizionandone anche la programmazione;
- una tale previsione rischia di discriminare gli esercizi che dispongono degli spazi esterni rispetto a coloro che non ne dispongono;
- la disposizione appare altresì non comprensibile in relazione ad altre attività che vengono autorizzate a svolgersi al chiuso già a partire dal 26 aprile. Le Regioni ritengono pertanto necessario consentire, nel rigoroso rispetto dei protocolli di sicurezza, l’effettuazione dei servizi di ristorazione sia al chiuso che all’esterno, senza differenze di trattamento con riguardo agli orari di somministrazione (pranzo, cena).
 
• In ragione dell’approssimarsi della stagione estiva caratterizzata dall’ora legale e, in considerazione della riapertura delle attività sociali e culturali, si propone di valutare il differimento dell’interruzione delle attività e della mobilità dalle ore 22 alle ore 23.
 
• Vista l’intenzione del Governo di prevedere la riapertura di palestre e piscine a partire dal 1°giugno, in considerazione che da quella data di norma l’attività risulta fortemente ridimensionata per la riduzione fisiologica dell’utenza, si chiede di consentire, in una logica di gradualità, lo svolgimento delle attività individuali con la presenza di un istruttore già a partire dal 26 aprile, nel rispetto delle linee guida approvate dalla Conferenza e delle seguenti ulteriori prescrizioni di sicurezza:
- impossibilità di praticare attività di gruppo (corsi e allenamenti);
- possibilità di svolgere esclusivamente lezioni o allenamenti individuali;
- accesso solo con prenotazione obbligatoria;
- in palestra, utilizzo della mascherina a protezione delle vie aeree da parte dell’allenatore/istruttore e dell’utente (tranne che durante l’attività fisica).
 
Una riapertura coerente anche con le altre misure in ragione del fatto che nel decreto si prevede la possibilità di esercitare tutti gli sport da contatto all’aperto.
 
• Si richiede di inserire un’apposita previsione per la riapertura delle piscine al chiuso.
 
• Parimenti si richiede di prevedere la riapertura del settore del wedding.
 
• Con riferimento invece ai parchi tematici si chiede di valutare l’anticipazione dell’apertura, parimenti alle attività dei mercati.
 
• Si evidenzia la necessità di uniformare le date di riapertura degli spettacoli all’aperto e degli eventi sportivi all’aperto, al fine di evitare incomprensibili discriminazioni.
 
• Si fa presente della necessità di prevedere in tutto il provvedimento il giusto riferimento alle linee guida per la riapertura delle attività economiche, produttive e ricreative adottate dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.
 
• Si sottolinea la necessità della previsione di un’apposita norma che consenta di modulare le aperture delle attività in relazione all’andamento della situazione epidemiologica.
 
• Si rende necessario che le norme previste dal prossimo provvedimento vengano accompagnate da serie misure di controllo del territorio per il rispetto delle prescrizioni di legge, al fine di evitare assembramenti e conseguentemente aumento di contagi.
 
Leggi qui il documento integrale con le controproposte delle Regioni.

 

22 aprile 2021
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