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Bambino Gesù. Raccolta sangue in crescita. Obiettivo 20 mila sacche per il 2013


14 GIU - Oltre 16mila sacche di sangue raccolte nel 2012 da circa 15mila donatori. Un trend in crescita per l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, principale Centro di raccolta di sangue del Lazio, che per il 2013 conta di superare le 20mila unità. In occasione della “Giornata mondiale del donatore di sangue” che si celebra oggi, il Bambino Gesù ha ricevuto la visita del Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, e fa il punto sull’attività di raccolta svolta dall’Ospedale.

Delle 16.096 sacche di sangue raccolte nel 2012 dal Bambino Gesù, quasi 10 mila hanno coperto il fabbisogno interno dell’Ospedale, le restanti 6.000 sono state destinate a rispondere alle emergenze del Lazio. Particolarmente buono il livello di raccolta di piastrine, pari a 2.195 unità. I dati del 2013 indicano un aumento del numero delle donazioni: nei primi 4 mesi sono state raccolte 5.472 sacche di sangue e per la fine dell’anno si stima di raggiungere le 22.000 unità, con un aumento previsto delle donazioni del 20%.

Per rispondere al sempre maggiore fabbisogno di sangue a livello regionale, nella sede di Palidoro verrà raddoppiato l’impegno con la solidarietà: a partire dalla prossima settimana le giornate settimanali di raccolta saranno due, il martedì e il giovedì dalle 8.00 alle 11.30. Al Gianicolo, il Servizio Immunotrasfusionale del Bambino Gesù è attivo tutti giorni (dal lunedì al sabato dalle 7.30 alle 11.30; i festivi dalle 7.30 alle 11). Buona parte dell’attività di donazione e di raccolta del sangue si svolge presso strutture esterne e dislocate sul territorio (scuole, parrocchie, caserme), sotto la supervisione e la diretta responsabilità di personale medico e infermieristico dell’Ospedale.

“Nel corso dell’ultimo anno, la donazione di sangue è divenuta sempre più personalizzata: la decisione in merito a quale emocomponente donare (sangue intero, globuli rossi, piastrine, plasma o combinazioni di globuli rossi, piastrine e/o plasma) è sempre condivisa con il donatore ed è basata sulle sue caratteristiche cliniche ha spiegato Sergio Rutella, responsabile del Servizio Immunotrasfusionale del Bambino Gesù - Ad esempio, un donatore di sesso maschile con alti livelli di emoglobina è un ottimo candidato alla donazione di globuli rossi mediante aferesi; un donatore con conta piastrinica superiore a 250.000 per microlitro di sangue può effettuare la cosiddetta 'doppia donazione piastrinica', fornendo quantitativi rilevanti di un emocomponente preziosissimo quale, appunto, le piastrine”.

Che si tratti di sangue intero o di un suo componente, la donazione è un gesto di amore, di senso civico e di attenzione verso la propria salute e quella altrui che richiede poco tempo (da un minimo di 10 minuti ad un massimo di 60, a seconda del tipo di emocomponente donato) e che può salvare la vita, soprattutto ad alcune categorie di bambini bisognosi di numerose trasfusioni.

“L’attività trasfusionale dell’Ospedale è rivolta prevalentemente ai piccoli affetti da patologie oncoematologiche o sottoposti a interventi cardiochirurgici - ha concluso Rutella - In questi casi la trasfusione di globuli rossi è fondamentale per correggere l’anemia; quella di piastrine per correggere una eventuale tendenza al sanguinamento eccessivo dovuto alla riduzione del numero di piastrine circolanti. La donazione solidale di sangue è un gesto importantissimo che va incoraggiato soprattutto nei giovani. Il contributo di tutti è fondamentale. 'Donare di più' vuol dire anche 'donare meglio', ossia scegliere insieme ai medici le modalità di donazione che più si adattano alle caratteristiche di ciascun individuo”. 

14 giugno 2013
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