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Le Regioni si preparano a scegliere i “grandi elettori” che parteciperanno all’elezione del Presidente


14 GEN - Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Calabria e Molise sono le prime regioni che hanno convocato i propri Consigli regionali per scegliere i cosiddetti “grandi elettori” che insieme ai parlamentari riuniti in seduta comune concorreranno all’elezione del nuovo Presidente della Repubblica.
 
La prima regione ad avviare la procedura per scegliere i rappresentanti è il Friuli Venezia Giulia che ha convocato il Consiglio regionale per lunedì prossimo, 19 gennaio, alle 14.
A seguire la Lombardia, il Molise e la Calabria che hanno convocato il Consiglio regionale per il 20 gennaio. Lo stesso ha fatto il Piemonte ma la data potrebbe slittare di una settimana, in quanto manca l’accordo con le opposizioni.
 
Il Consiglio regionale della Sardegna potrebbe invece essere convocato fra mercoledì e giovedì prossimi, 21 e 22 gennaio. Infine l'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna si riunirà il 26 gennaio.
 
Ai sensi dell’articolo 83 della Costituzione “il Presidente della Repubblica è eletto dal Parlamento in seduta comune dei suoi membri. All’elezione partecipano tre delegati per ogni regione eletti dal Consiglio regionale in modo che sia assicurata la rappresentanza delle minoranze. La Valle d’Aosta ha un solo delegato”.
 
Sempre la Costituzione, in caso di dimissioni del Capo dello Stato, prevede al secondo comma dell'articolo 86, che “in caso di impedimento permanente o di morte o di dimissioni del Presidente della Repubblica, il Presidente della Camera dei deputati indice l'elezione del nuovo Presidente della Repubblica entro 15 giorni”.
 
Intanto la conferenza dei capigruppo di Montecitorio ha deciso che l’esame del Ddl sulle riforme costituzionali andrà avanti secondo il calendario stabilito dal governo e dalla maggioranza e non ci saranno interruzioni nel periodo che precede la convocazione del Parlamento in seduta comune per l'elezione del nuovo presidente della Repubblica, come chiesto dalle opposizioni.
 
Dura la reazione del M5S, Sel, Fdi e Lega Nord che avevano chiesto la sospensione dell'esame del ddl costituzionale, fino all'avvenuta elezione del successore di Napolitano, mentre Fi, gruppo Misto e Gal-Pi si sono dichiarate pronte a prendere in considerazione una diversa articolazione del calendario.

14 gennaio 2015
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