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Cappato (Ass. Luca Coscioni): “Prevale la politica del rinvio. E poi il problema è che il Pd non si fida dei Cinque Stelle”


05 FEB - “La politica italiana vive in mezzo alle urgenze, ma le scelte dei malati non sono tra queste”, afferma Marco Cappato, Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni e promotore della campagna Eutanasia legale. “Se infatti PD e M5S riescono a mettersi d’accordo sui tempi della legge elettorale, sui tempi del testamento biologico prevale la politica del rinvio”.
 
Cappato ricostruisce poi l’iter parlamentare che, a suo avviso, “sta causando la procrastinazione di un’urgenza sociale”:
Prima tappa. Era il 4 febbraio dell’anno scorso quando, con un colpo di mano dell’ultimo minuto finalizzato a scongiurare il dibattito sull’eutanasia che si sarebbe avviato in commissione congiunta qualche giorno dopo, la Commissione Affari sociali della Camera avviò la discussione sul testamento biologico. Ad un anno di distanza da quel momento e dopo un ciclo di audizioni degli esperti durato dodici sedute, il dibattito non è ancora approdato in Aula.     
Seconda tappa. A metà gennaio la conferenza dei capigruppo della Camera dei deputati aveva fissato al 30 gennaio il dibattito e votazione in aula sulla proposta di legge in materia di testamento biologico (relatrice Donata Lenzi, PD), senza la dicitura “ove conclusi i lavori di commissione”: significava che anche se la Commissione non avesse concluso, si sarebbe presa una decisione. E invece, non è stata presa.       
Terza tappa. Il 22 gennaio l’Ufficio di presidenza della Commissione affari sociali (i Capigruppo della Commissione) all’unanimità ha spostato almeno al 20 febbraio il passaggio in aula. Almeno, perché ci sono da esaminare quasi 288 emendamenti ammessi, la maggior parte ostruzionistici (dei 3.200 che ne erano stati presentati). In realtà, i Parlamentari favorevoli a una buona legge – che preveda la vincolatività del biotestamento, la possibilità di rinunciare alla nutrizione e idratazione artificiale e la possibilità di scegliere la sedazione continua profonda – sono maggioranza in Commissione, e sarebbero maggioranza anche in aula, se mai ci si arriverà.
 
“Dopo 10 anni dal caso Welby, 3 anni e mezzo dal deposito della legge di iniziativa popolare dell’Associazione Luca Coscioni, un anno di dibattito in Commissione con dodici sedute di audizione, sorge spontanea una domanda: cosa impedisce al Governo di fare un passo indietro e ai Parlamentari favorevoli (con qualche eccezione: PD, M5S, SEL, socialisti e altri) di unire le proprie forze in una strategia comune che preveda l’approvazione rapida della legge e il passaggio senza emendamenti al Senato?”, si chiede Cappato.
 
E l’Associazione Luca Coscioni lo ha chiesto proprio ai parlamentari PD. Il problema è che “il M5S è inaffidabile, come ha dimostrato sulle unioni civili, dunque il PD è obbligato a cercare un compromesso con i centristi”, avrebbero risposto all'Associazione i parlamentari Dem interpellati (di cui Cappato non fa però i nomi).
 
“Si potrebbe obiettare – si legga ancora sul sito dell’Associazione - che se il M5S facesse saltare la legge sul testamento biologico, ne pagherebbe le conseguenze in termini di consenso (oltre l’80% degli italiani secondo tutti i sondaggi è favorevole), ma è chiaro che i giochi di partito hanno una loro logica, che raramente coincide con le speranze degli elettori”.
 
“Ora però accade che PD e M5S abbiano appena stretto un accordo in Conferenza dei Capigruppo per accelerare la discussione sulla legge elettorale e, dunque, accelerare il percorso verso il voto. Ciò significa che, agli occhi del PD – scrive ancora l’Associazione - quello stesso M5S considerato inaffidabile sul testamento biologico (con qualche ragione per la rissa sulle unioni civili, ma di rissa si trattò) diventa improvvisamente affidabilissimo sulle regole elettorali. Non ci stupirebbe se questa “inaffidabilità selettiva” PD-M5S si dimostrasse reciproca”.
 
“La conclusione da trarre temo sia una”, afferma Marco Cappato: “Il problema non è l’affidabilità o l’inaffidabilità del M5S o del PD. Il problema è che ci sono dei temi sui quali nessun partito ha da guadagnare potere, e sono proprio quelli i temi che, alla prima occasione utile, finiscono in fondo all’agenda. Uno di questi è il diritto dei malati ad essere liberi di decidere fino alla fine, anche attraverso il testamento biologico. L’appello di Fabo a Mattarella per un’assunzione di responsabilità da parte delle istituzioni finora è rimasto inascoltato. Naturalmente, saremmo felici di essere presto smentiti da Pd, M5S e chi altro ritenga di dare seguito alle speranze dei malati”.

05 febbraio 2017
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