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Milleproroghe. PD e M5S in pressing alla Camera sul bonus psicologo che piace alla politica


Fin dalla sua prima apparizione durante l'esame delle legge di Bilancio, l'idea di un bonus psicologico come risposta al crescente disagio mentale dopo due anni di pandemia ha conquistato la politica italiana. Il primo emendamento alla manovra, poi bocciato, era sostenuto praticamente da tutti, opposizione compresa. Ora, in particolare Pd e 5 Stelle, ci riprovano con un altro emendamento, questa volta al Milleprororghe. Ma se la politca sembra convinta gli addetti ai lavori sono spaccati.

11 FEB - Prosegue alla Camera il pressing di M5S e PD per tentare di far approvare il bonus psicologo. Dopo un primo tentativo andato a vuoto durante l'approvazione della legge di Bilancio - sostenuto all'epoca da Movimento 5 Stelle, Partito Democratico, Lega, Forza Italia, Fratelli d'Italia, Italia Viva e Liberi e Uguali - che poi non ha trovato spazio nella manovra, ora si sta tentando di far approvare un emendamento dello stesso tenore in se de di conversione in legge del decreto Milleproroghe.
 
“A due anni di distanza dall’inizio dell’emergenza Covid non accenna ad attenuarsi l'impatto della pandemia sulla salute mentale. Un crescente disagio confermato dai dati: secondo il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi in questi anni ben 8 persone su 10 hanno sviluppato problemi di malessere psicologico strutturato e 2 su 10 disturbi mentali in senso stretto e più severi. Ci auguriamo che nel Decreto Milleproroghe arrivino finalmente le risposte attese, e che il bonus psicologico rappresenti solo una iniziale risposta alla necessità di garantire una reale accessibilità alla tutela della salute mentale”. Così in una nota oggi le deputate e i deputati del MoVimento 5 stelle in commissione Affari sociali.
 
“Il bonus psicologo - continuano - è una soluzione momentanea a un problema che andrebbe affrontato in modo strutturale. Per garantire l’appropriatezza, è necessario che il bonus sia accessibile con la prescrizione, da parte del medico di medicina generale, di una prima visita psicologica all’interno del Servizio sanitario nazionale. Sarà poi lo psicologo clinico a individuare e diagnosticare un disagio di tipo psicologico”.
 
“Come chiediamo con un emendamento a prima firma della collega Celeste D’Arrando - aggiungono -, crediamo sia il momento di puntare sull’assistenza psicologica di base, attivando una collaborazione di tipo sperimentale tra medici di medicina generale e psicologi in modo che all’interno degli studi di medici di medicina generale sia presente la figura dello psicologico che può aiutare a prevenire eventuali esordi di disagio psicologico e di malattie mentali”.
 
“Non dobbiamo mai dimenticare che la salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplice assenza di malattia e la pandemia può essere l’occasione giusta per rimettere al centro dell’agenda la salute mentale, spesso sottofinanziata” concludono.
 
Sulla stessa lunghe d'onda anche il Partito Democratico che punta a far approvare la misura per dare risposte di salute soprattutto a chi ha subito traumi a causa della pandemia da Covid. Il deputato dem Filippo Sensi, che ha presentato un emendamento al Milleproroghe, si dice fiducioso che il governo, "che ha a cuore questo tema che riguarda tanti giovani - e non solo - alla prova della pandemia, farà tutto il possibile e oltre per dare ora una risposta concret".
 
E interviene anche la capogruppo alla Camera dei Dem Debora Serracchiani che si dice convinta "che non ci sia altro tempo da sprecare per adottare il bonus psicologo, indispensabile per la tutela della salute mentale ed il benessere soprattutto dei giovani. Il disagio e le sofferenze provocate in tantissime persone dalla pandemia rappresentano un'effettiva emergenza sociale, per questo abbiamo presentato un emendamento al decreto milleproroghe: è una misura urgente".
 
Interviene anche Lia Quartapelle, atra esponente del Pd, che in un tweet come i suoi colleghi, ricorda che "un adolescente su 4 ha sintomi da depressione da covid, uno su 5 sintomi da ansia. Il governo si è impegnato a aumentare le risorse per rispondere al loro disagio. Uno modo per farlo - sottolinea - è l'emendamento di Sensi al milleproroghe".
 
Anche secondo la senatrice Caterina Biti, anche lei del Pd che sottolinea come "non ci sono più alibi, non ci sono più scuse: il governo passi dalle parole ai fatti e accolga la proposta. Non c'è più tempo da perdere e l'Italia non capirebbe un altro rinvio» dopo l'esclusione della norma dalle legge di bilancio. «Si decida e lo si faccia alla svelta: questa non è un'emergenza rinviabile", conclude.
 
E poi Beatrice Lorenzin, ex ministro della Salute, nota infine che "salute mentale e benessere psicologico dei nostri giovani devono essere priorità dell'agenda di governo".
 
Del resto lo stesso ministro della Salute, Roberto Speranza, era intevenuto alla Camera il mese scorso per ribadire nel corso di un question time l'appoggio del suo ministero a quelle iniziative parlamentari che sarebbero state prese su questo tema.
 
Da sottolineare però che il bonus non ha mancato di creare una spaccatura all'interno del mondo della salute mentale. Se da una parte il Consiglio nazionale dell'ordine degli psicologi sta portando avanti da mesi una battaglia per far approvare il bonUs dal Parlamento, dall'altra diverse figure professionali della salute mentale contestano la misura, giudicandola inadeguata, e spingono piuttosto su interventi strutturali con i quali dare una risposta concreta e duratura nel tempo alle esigenze di salute mentale.

11 febbraio 2022
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