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Covid. Schillaci: “Malattia meno aggressiva ma per anziani e fragili decisiva la vaccinazione”. E sulla scuola rassicura: “No a misure drastiche”


Il Ministro della Salute: “È importante che i cittadini abbiano un senso di responsabilità e coloro che appartengono a queste categorie si vadano a vaccinare. La malattia è cambiata, è molto meno aggressiva, ma le persone più fragili devono assolutamente capire quanto sia importante la vaccinazione”.

22 SET -

“Faremo una campagna vaccinale molto stringente perché dobbiamo far sì che in maniera volontaria, ma con grande responsabilità, alcune categorie vengano vaccinate, come gli anziani, le persone fragili, gli operatori sanitari, le donne in gravidanza. Oltre il covid è importante anche la campagna vaccinale per l'influenza, che in passato anche in Italia ha portato tante vittime”. Lo ha detto il ministro della Salute Orazio Schillaci parlando all’Ansa a margine dell'Assemblea Generale Onu a New York. “È importante che i cittadini abbiano un senso di responsabilità e coloro che appartengono a queste categorie si vadano a vaccinare”, ha aggiunto, ricordando che il vaccino per il covid “è gratuito per tutti, anche per chi non appartiene a queste categorie. La malattia è cambiata, è molto meno aggressiva, ma le persone più fragili devono assolutamente capire quanto sia importante la vaccinazione”, ha concluso

Il Ministro ha parlato anche in vista della manovra. “È importante rimettere la sanità al centro dell'agenda anche politica, e questo la premier Giorgia Meloni lo sa e lo ha capito benissimo. Oltre un discorso finanziario bisogna affrontare anche un discorso di riorganizzazione perché la medicina è cambiata, e i miei obiettivi sono due: rimettere i malati al centro del dibattito, con un piano finalizzato a cercare in maniera concreta di ridurre le liste di attesa, e rivalutare gli operatori sanitari”. Per quanto riguarda la finanziaria, ha spiegato che ”stiamo parlando con il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, credo sia importante trovare le risorse per premiare gli operatori sanitari, ma il premio deve essere finalizzato all'abbattimento delle liste di attesa. Non meramente un incremento del fondo sanitario nazionale, ma un incremento di fondi per far sì che gli operatori sanitari possano lavorare meglio, guadagnare di più e questo sia finalizzato a ridurre le liste d'attesa, problema che da molti anni affligge il nostro sistema sanitario nazionale - ha continuato - Credo che con l'aiuto delle regioni e una maggiore organizzazione finalmente riusciremo a ridurre questi numeri”.

Il Ministro è tornato anche sulla carenza di personale soprattutto infermieristico: “Quello della mancanza dei sanitari è un altro problema che ci affligge, ma bisogna differenziare il problema dei medici da quello degli operatori sanitari”. Per quanto riguarda gli operatori sanitari, ha sottolineato, “è un problema non solo italiano, ma europeo e anche mondiale. Per avviare la medicina territoriale e far sì che i fondi del Pnrr possano essere effettivamente impiegati con un vantaggio per i cittadini nell'immediato dobbiamo reclutare rapidamente un determinato numero di infermieri da qualche paese straniero, e abbiamo già identificato l'India. Parallelamente dobbiamo rivalutare il lavoro degli infermieri per far sì che le nuove generazioni riscoprano questa professione”.

“I medici invece mancano e mancheranno nei prossimi anni, ma - ha spiegato - più che in numero assoluto mancano i giovani laureati che si iscrivono a determinate specializzazioni, bisogna rivalutare queste specializzazioni, i numeri del test di ingresso a medicina sono stati aumentati e sono in costante aumento nei prossimi anni e in questo stiamo dando una risposta”.

Il Ministro poi sulle pagine del Corriere della Sera ha affrontato il tema caldo della scuola: “Gestire i casi di bambini e ragazzi positivi al Covid ma asintomatici, sulla base del contesto scolastico e quindi della presenza di altri bambini o insegnanti fragili”. Schillaci invita a evitare gli "allarmismi" ed esclude misure drastiche. "Dobbiamo imparare dalla passata pandemia quanto sia importante investire in prevenzione. Questo vale anche per l’Italia. E non solo per il Covid, ma per le malattie oncologiche e cronico-degenerative: dobbiamo cambiare il paradigma, far capire che investire in prevenzione non è un costo ma un investimento", ha detto ancora Schillaci.

Per quanto riguarda specificamente la nuova variante Covid, Schillaci dice che "bisogna avere un atteggiamento di tranquillità, perché i numeri del contagio sono aumentati, in numero assoluto, però c'è stata di mezzo l'estate e la riapertura delle scuole: due momenti in cui c'è una grossa circolazione di persone. Però, quello cui guardiamo oggi è quante persone poi vengono ricoverate negli ospedali e quante purtroppo finiscono nelle terapie intensive per una malattia più grave. Questo, oggi, è assolutamente sotto controllo. È chiaro che stiamo monitorando con grande attenzione proprio i problemi legati agli studenti.

Abbiamo un tavolo di lavoro dove sono coinvolti, oltre al ministero dell'Istruzione e del Merito, il ministero della Salute, l'Istituto superiore di Sanità e le regioni per arrivare a una raccomandazione che senza creare allarme, tenga in sicurezza le persone fragili. Anche perché la nostra attenzione, sia in questa fase che in quella successiva, che inizierà a partire dalla prossima settimana con la vaccinazione, è diretta alle persone più anziane, alle persone fragili che, se infettate dal virus, possono magari sviluppare una forma più aggressiva. E quindi anche per la scuola ci guideranno questi principi. Però senza tornare indietro, senza allarmismi, senza imposizioni di misure che, con quella che è l’epidemiologia attuale, ci sembrano assolutamente da non prendere in considerazione".



22 settembre 2023
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