“La mancata Intesa della Conferenza Unificata rappresenta una pesante bocciatura del decreto del Governo, e conferma le gravi preoccupazioni espresse da noi e da più parti in questi giorni sul rischio di svuotare una buona legge per la totale mancanza di finanziamenti”.
È quanto dichiarano la segretaria confederale della Cgil Daniela Barbaresi e il segretario nazionale dello Spi Cgil Stefano Cecconi a proposito dell’esito della seduta della Conferenza Unificata del 22 febbraio sullo schema di Decreto in materia di politiche in favore delle persone anziane, in attuazione della legge delega n. 33/2023.
“Per i dirigenti sindacali non è solo questione di risorse, che pure sono drammaticamente assenti sia per la sanità che per il sociale, lo schema di decreto proposto dal Governo ha travisato, disatteso e persino superato in diverse parti la delega ricevuta. Si pensi - sottolineano infatti - alla clamorosa esclusione delle persone tra i 65 e i 70 anni dall’assistenza, alla debolezza delle misure per la nuova domiciliarità, cardine di una riforma che doveva assicurare alle persone di poter vivere ed essere curate a casa propria. O si pensi alla mancata riforma delle Rsa, nonostante il sistema della residenzialità abbia mostrato tutti i suoi limiti più drammatici durante la pandemia”.
Inoltre, aggiungono Barbaresi e Cecconi “la misura sperimentale della Prestazione Universale di 850 euro rimane ferma nella vecchia logica del trasferimento monetario anziché dei servizi e riguarda una platea ridottissima di beneficiari: solo 25 mila anziani ultraottantenni non autosufficienti gravissimi in stato di povertà, pari allo 0,6% del totale degli anziani non autosufficienti”. Infine, “aver rinviato quasi tutta l’attuazione della legge a norme successive ha indebolito e diluito la spinta innovatrice della legge”.
Per Cgil e Spi “ci vorrebbe ora un serio ripensamento del Governo a partire dalla disponibilità al confronto e a costruire un percorso che accompagni l’attuazione della riforma e soprattutto, con coerenza, vanno garantire le risorse necessarie a rispondere ai bisogni e ai diritti di milioni di persone anziane e delle loro famiglie. Un Governo troppo concentrato sul terzo mandato e disattento sugli anziani. Con gli annunci, le promesse e propaganda - concludono Barbaresi e Cecconi - non si risolvono i problemi”.