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Ssn. Calenda (Azione): “La prima emergenza del Paese è la sanità. Ci sono due milioni di poveri sanitari”


"Questa è la cosa che sta impoverendo un Paese che è fatto di anziani. Nessuno ne parla, oggi siamo qui a dire che questa è la vera emergenza". Così il leader di Azione nel corso di un evento sulla sanità, promosso dal partito, oggi a Roma. D'Amato: "Serve un nuovo piano per rilanciare il nostro servizio sanitario. Il rischio concreto è di perdere definitivamente il Ssn nel disinteresse generale". Ricciardi: "Il 45% dei medici che lavorano all'estero è italiano, riportiamoli in Italia".

25 MAR -

"Noi, da quando siamo nati nel 2019, diciamo che la prima emergenza del Paese è la sanità. Ci sono due milioni di poveri sanitari, persone che non si possono curare, 10 milioni di prestazioni arretrate".

Lo ha detto il leader di Azione, Carlo Calenda, a margine della presentazione delle proposte del partito su welfare e sanità.

"Noi parliamo di tutto, ogni giorno troviamo un casus bellis. Questa è la cosa che sta impoverendo un Paese che è fatto di anziani. Nessuno ne parla, oggi siamo qui a dire che questa è la vera emergenza, insieme ad Alessio d'Amato che si candiderà alle europee per Azione e ha fatto il miglior piano vaccinale di tutte le Regioni italiane sotto pandemia", ha aggiunto.

Proprio D'Amato ha poi spiegato che "oggi la priorità dev'essere rilanciare e investire sul nostro servizio sanitario. Azione ha fatto di questa battaglia la propria missione. Serve un nuovo piano per rilanciare il nostro servizio sanitario. La situazione è al collasso e se non si interviene subito sulle liste d'attesa e sulle nuove assunzioni di medici e infermieri, il rischio concreto è di perdere definitivamente il Ssn nel disinteresse generale".

"L'Europa sociale. È il primo tema da portare in Europa. Abbiamo bisogno di investimenti per rafforzare il nostro sistema del welfare che nasce in Europa 82 anni fa con lord Beveridge per una grande intuizione di un conservatore liberale ma con idee che guardavano al futuro. Credo che bisogna trarre molto da quell'insegnamento", ha concluso D'Amato, candidato di Azione alle prossime elezioni europee.

"In questo momento, fatto 100 il numero dei medici che lavorano all'estero e non nella propia nazione, il 45% è italiano. Sono medici che sono andati via dall'Italia, mentre noi dobbiamo riportarli e rimettere la sanità al centro. Dobbiamo assumerli, motivarli e formarli perché la medicina è sempre in evoluzione. Ma anche remunerarli adeguatamente", ha detto Walter Ricciardi, docente di Igiene all'Università Cattolica di Roma e responsabile sanità di Azione, nel suo intervento oggi a Roma.


"La crisi della sanità pubblica italiana va affrontata - ha concluso Ricciardi - altrimenti si creerà un doppio binario, un Servizio sanitario nazionale debole e per poveri e un altro per chi potrà pagarsi le cure. Noi non vogliamo che alcuni cittadini non accedano più alla sanità pubblica. Servono - suggerisce - 5 miliardi in più all'anno per il Fondo sanitario per rilanciare il Ssn".



25 marzo 2024
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