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Verso le elezioni. Milillo (Fimmg): “Basta toppe al Ssn. Serve progetto organico”


Per il leader dei medici di famiglia il 2012, a parte la Riforma Balduzzi, “ha creato grande confusione e un grande spavento” per i tagli e la crisi economica.. Ma lo sguardo al futuro è anche positivo “se sarà tutto il sistema Paese a modificare e a trovare nuovi equilibri”. E alla politica chiede di “affrontare il cambiamento in una visione organica”.

10 GEN - Il segretario della Fimmg Giacomo Milillo traccia un bilancio a tinte fosche dell’anno appena trascorso salvando solo la riforma delle cure primarie introdotta dal Dl Balduzzi che ”dà il via alla una rifondazione della medicina generale”. Per Milillo bisogna farla finita di affrontare i problemi “sempre agendo con singole e specifiche misure” come fatto negli ultimi vent’anni. Per cui la Fimmg chiede alla politica un “progetto organico”. Infine, sulla candidatura nelle fila del Pd del presidente Fnomceo Amedeo Bianco. “Premesso che la Fimmg non ha nessuna appartenenza politica penso sia un fatto positivo che un partito raccolga figure con esperienza nella sanità che possono dare un contributo importante”.
 
 
Dottor Milillo che bilancio si sente di fare dell’anno appena trascorso?
Sicuramente il 2012 ha creato grande confusione e un grande spavento. E quando dico questo mi riferisco alla situazione economica e ai tagli al comparto. Per noi rimane di positivo il Decreto Balduzzi che dà il via alla una rifondazione della medicina generale e su cui registriamo un grande consenso.
 
E come procede il dialogo con le Regioni in merito all’implementazione delle nuove norme nella convezione? E il tema delle risorse?
I segnali che provengono dalle Regioni in merito all’atto d’indirizzo sono positivi e sono convinto che si chiuderà l’accordo entro i termini previsti. Sul tema delle risorse vorrei fare ulteriore chiarezza perché un’informazione poco chiara ha creato timori e dubbi sul punto. La Riforma è a costo zero se si guarda al computo totale ma il fatto è che le risorse vanno rimodulate sul territorio in modo da porre le condizioni e il perimetro per far partire la riforma. Ma a prescindere da ciò il nodo è che la nostra sanità ha bisogno di un progetto organico.
 
 
In che senso?
In questi anni si sono affrontati i problemi sempre agendo con singole e specifiche misure. Il Ssn è diventato come una vecchia Rolls Royce cui abbiamo però fatto la manutenzione mettendo toppe con ricambi scadenti. Invece servirebbe affrontare il cambiamento in una visione organica dove i temi della sostenibilità economica, della governance e dell’organizzazione fossero affrontati insieme da tutti gli attori del comparto. In modo da ricostruire una  nuova vettura più efficiente e sostenibile.
 
E in vista delle prossime elezioni cosa chiedete alla politica?
Innanzitutto, ripeto, il ritorno ad una visione organica della sanità. Ma è evidente che servono anche idee e soluzioni nuove per affrontare i problemi che la crisi economica ha posto. Non possiamo più fare debito come in passato per sostenere il sistema e non si può più pensare di percorrere le stesse strade che negli ultimi vent’anni non hanno risolto le questioni. Noi diciamo basta a quel modo di fare per cui ogni volta che cambia un Governo si ricomincia tutto da capo. Ed è chiaro che in questo quadro riteniamo che i tre principi fondamentali del nostro Ssn, universalismo, solidarietà ed equità, vadano mantenuti e salvaguardati. Ma su questo punto posso solo anticipare che abbiamo in cantiere nelle prossime settimane un evento in cui coinvolgeremo tutte le forze politiche in campo per porre loro delle questioni, valutare effettivamente i contenuti dei programmi e avanzare le nostre proposte. Perché crediamo che servano eventi d’informazione su sanità e welfare di questo tipo per poter scegliere a chi dare il proprio voti scegliendo in base ai contenuti.
 
Che previsioni invece per il 2013?
Se guardo al finanziamento ciò non crea certamente ottimismo. Ma il prospetto, anche per la sanità, potrà diventare positivo se sarà tutto il sistema Paese a modificare e a trovare nuovi equilibri istituzionali. Senza questo credo che non si riuscirà tanto facilmente a risolvere i problemi.
 
 
In questo quadro cosa pensa degli effetti prodotti dalla Riforma del Titolo V introdotta più di dieci anni fa?
Al di là di chi sostiene una visione più decentrata o più centralista penso sia positivo il fatto che le Regioni mantengano una loro autonomia rispetto allo Stato. Il punto è che ci deve essere un organo che dia uniformità ai provvedimenti. Può essere lo Stato o la stessa Conferenza Stato-Regioni, purché i provvedimenti adottati vengano poi effettivamente attuati in tutte le Regioni.
 
Cosa pensa infine della candidatura alle prossime elezioni del presidente Fnomceo Bianco nelle fila del Pd?
Desidero precisare che la Fimmg non ha nessuna appartenenza politica ma fatta questa doverosa premessa è un fatto positivo che un partito raccolga figure con esperienza nella sanità che possono dare un contributo importante.

10 gennaio 2013
© Riproduzione riservata

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