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Sigarette elettroniche. Il parere del Css: "Da vietare nelle scuole"


L'atteso parere del Consiglio superiore di sanità è arrivato. Contrariamente a quanto anticipato il divieto proposto riguarda solo le scuole e non tutti i luoghi pubblici.Il parere non è vincolante. Spetterà al ministro Lorenzin decidere se e come attuare le limitazioni all'uso delle sigarette elettroniche.

04 GIU - La notizia era stata anticipata questo pomeriggio dall'Adn Kronos Salute che aveva parlato di un orientamento del Css favorevole al divieto delle sigarette elettroniche nei luoghi pubblici, come già deciso in Francia. Poco fa il parere è arrivato ma per il massimo organo di consulenza scientifica del ministro della Salute il divieto, chiariscono dal ministero della Salute, andrebbe limitato alle sole scuole e non a tutti i luoghi pubblici come ventilato dalle prime indiscrezioni. Ora la decisione se attuare o meno il divieto e in che forme spetta al ministro. 

Per Silvio Garattini, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, che era intervenuto alla vigila della riunione del Consiglio, è necessaria “una regolamentazione più rigida anche in Italia perché non si sa con certezza quanta nicotina viene aspirata con la sigaretta elettronica. E poi ci sono modelli che rilasciano nicotina e altri che impiegano sostanze chimiche che producono la sensazione di aspirare vaniglia, fragola o cioccolata e non ci sono studi che attestino la sicurezza di questi composti, e gli eventuali danni a lungo termine".

Per Garattini deve poi rappresentare un campanello d’allarme il fatto che “molti giovani inizino a fumare proprio con le sigarette elettroniche, come se fosse un accessorio di tendenza, rischiando di diventare dipendenti dal tabacco senza aver di fatto mai fumato una sigaretta vera”.  
 
E in un comunicato del ministero della Salute viene chiarito che il Css propone che le sigarette non siano utilizzate dalle donne in gravidanza o in allattamento; che ne venga vietato l’utilizzo nelle scuole (al fine di non esporre la popolazione scolastica a comportamenti che evocano il tabagismo); che venga regolamentata la pubblicità di tali dispositivi, al fine di evitare il rischio di induzione al tabagismo e che le ricariche abbiano la chiusura di sicurezza a prova di bambino.

04 giugno 2013
© Riproduzione riservata

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