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Sergio Mattarella è il nuovo Presidente della Repubblica con 665 sì. Renzi ha vinto la partita

di Giovanni Rodriquez

Il Parlamento ha scelto il giudice della Corte Costituzionale con quasi due terzi dei voti dei "grandi elettori". Ministro in diverse occasioni, classe 1941, autore della famosa legge elettorale nota come "Mattarellum". Voluto da Renzi che, con questa scelta, ha ricompattato il Pd e alla fine non ha rotto con Alfano. Mettendo però a rischio l'accordo del "Nazareno"

31 GEN - "Il pensiero va soprattutto e anzitutto alle difficoltà e alle speranze dei nostri concittadini. E' sufficiente questo". Queste le prime parole di Sergio Mattarella, subito dopo esser stato eletto nuovo presidente della Reppubblica. Il candidato, fortemente voluto dal Pd, è stato eletto questa mattina alla quarta votazione - come previsto dal premier Matteo Renzi nelle scorse settimane - con 665 voti su un quorum richiesto di 505.

Mattarella, presentato da Matteo Renzi come "l'unico nome" del Partito Democratico, era stato eletto due giorni fa all'unanimità dall'assemblea Pd. Il suo nome aveva registrato, fin da subito, il consenso di Sel, Scelta Civica, Centro democratico e dai dissidenti del M5S. A questi, nella serata di ieri, si è aggiunto anche il Ncd e Udc (uniti nel gruppo parlamentare Area popolare) che, fino alla terza votazione, aveva dato indicazione ai suoi parlamentari di votare scheda bianca. Il dietrofront di Ncd ha causato non pochi 'mal di pancia': sono notizia di questa mattina le dimmissioni di Maurizio Sacconi da capogruppo di Area Popolare (Ncd-Udc) al Senato, e di Barbara Saltamartini da portavoce del partito.

Anche Forza Italia, che da subito si era opposta alla candidatura di Mattarella in dissenso, non tanto sulla scelta della persona ma del metodo di "imposizione" di un unico nome da parte del Pd, ha cambiato nelle ultime ore la sua posizione passando dall'indicazione di disertare l'Aula alla decisione di votare scheda bianca. Anche qui non sono mancati i malumori. il portavoce di Forza Italia Daniele Capezzone, sulla sua pagina twitter, questa mattina ha parlato di un "figurone" del partito "prima con Renzi e poi con Alfano".
 
A questo punto, dopo la proclamazione nell'Aula di Montecitorio, la presidente della Camera, Laura Boldrini, insieme alla vicepresidente vicaria del Senato, Valeria Fedeli, si recherà da Mattarella per annunciargli l'avvenuta elezione. Da quel momento prenderà il via un cerimoniale, datato 1948 e aggiornato da un promemoria che risale all'epoca di Saragat, che traccia il rituale che porterà il nuovo capo dello Stato al Quirinale, e che culminerà con il giuramento che dovrebbe avvenire entro i 3 giorni successivi (probabilmente il prossimo martedì), sempre dinanzi al Parlamento riunito in seduta comune. 

Giovanni Rodriquez

31 gennaio 2015
© Riproduzione riservata

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