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Decreto appropriatezza. Fnomceo: “Non rigettiamo misura. Ma questa non risolve problemi Ssn. Mobilitazione prosegue”


L’Ordine dei medici torna a parlare del decreto per limitare le prestazioni inappropriate. “Disponibilità espressa dal Presidente Chiamparino, su sollecitazione del Ministro Lorenzin, a discutere l’uniforme applicazione sul territorio nazionale delle norme relative alle sanzioni ai Medici, collegate al decreto sulla appropriatezza, è un atto politico significativo”.

30 SET - “La  disponibilità espressa dal Presidente Chiamparino, su sollecitazione del Ministro Lorenzin, a discutere l’uniforme applicazione sul territorio nazionale delle norme relative alle sanzioni ai Medici, collegate al decreto sulla appropriatezza, è un atto politico significativo se il previsto ed iniquo sistema di sanzioni viene trasformato in un meccanismo di verifica tra pari che consenta al sistema professionale di migliorare costantemente al riparo da risvolti ingiustamente punitivi, mantenere la integrità del rapporto di fiducia medico-paziente e ridurre il rischio di un taglio delle prestazioni per i cittadini”.
 
È quanto evidenzia in una nota la Fnomceo che evidenzia come “i medici non rigettano il decreto sull’appropriatezza se posto come indirizzo per un comportamento omogeneo dei medici ed implementabile con il contributo di chi quotidianamente si confronta con le esigenze del cittadino e se l’attuale ed iniquo sistema di sanzioni viene trasformato in un meccanismo virtuoso che consenta al sistema di migliorare costantemente quale unico modello che certifichi al cittadino/paziente l’indipendenza della decisione assunta dal medico che ha di fronte”.
 
Ma il problema non è solo il decreto, è molto più ampio e riguarda tutto il comparto sanità. “In ogni caso, resta il fatto che tutto ciò non sarà sufficiente a risolvere i problemi di universalità, equità e sostenibilità del SSN. Resta pertanto confermata la mobilitazione dei medici per chiedere al Governo, inteso come Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero dell’Economia e Ministero della Salute, di farsi carico delle difficoltà che mettono in forse la sopravvivenza del SSN, a garanzia del diritto alla tutela della salute,  formulando e promuovendo un progetto innovativo e coerente di finanziamento, programmazione e gestione che ponga rimedio ai guasti finora compiuti dalla Conferenza delle Regioni nell’ambito della legislazione concorrente prevista dal Titolo V della Costituzione”. 

30 settembre 2015
© Riproduzione riservata

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