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Dipartimento Politiche Antidroga: il consumo di coca non è in aumento


Il DPA polemizza con i risultati rilevati dal Rapporto Osservasalute: “Pubblicare nel 2011 dati vecchi di 5 anni non ha alcuna utilità. Nostre recenti osservazioni evidenziano che il fenomeno è in calo in tutto il territorio nazionale”.

11 MAR - È guerra di numeri tra il Dipartimento Politiche Antidroga e l'Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane in riferimento ai dati  pubblicati nei giorni scorsi sul consumo di droghe. In particolare sul presunto aumento di cocaina rilevato dal Rapporto Osservasalute.In una nota diffusa ieri il DPA sostiene che “pubblicare nel 2011 dati vecchi di 5 anni non ha alcuna utilità in quanto la manifestazione del presunto consumo osservato fa ormai, per fortuna, parte della storia. I dati pubblicati  che,  tra l'altro, fanno riferimento all'aumento del consumo di droghe, e in particolare cocaina, portano a conclusioni errate. Infatti - si legge nel comunicato - oltre al fatto che si fa riferimento a dati ormai non più attuali (2005-2007), la fonte utilizzata sono i numeri dei soggetti che afferiscono ai SerT  che, sono prevalentemente consumatori cronici”.
Secondo il Dipartimento, oltre a un problema di date c’è insomma una questione di metodo: “questa popolazione - spiega - giunge all'osservazione dei SerT dopo un periodo di latenza variabile tra 6-10 anni: ne risulta, quindi, che è errato considerare quanto osservato come l'aumento del consumo di cocaina, bensì l'aumento dei soggetti consumatori di cocaina che si rivolgono alle strutture di cura per un uso iniziato parecchi anni prima. Nostre recenti osservazioni pubblicate nella relazione annuale al parlamento 2010 (dati 2009) evidenziano che il fenomeno è in calo in tutto il territorio nazionale, come sostenuto da ricerche indipendenti commissionate dal DPA e da flussi socio-sanitari ministeriali”: analisi acque reflue per la ricerca di metaboliti di sostanze stupefacenti, indagini di popolazione 15-64enni, indagini su studenti 15-19enni, ricoveri ospedalieri droga-correlati, mortalità acuta per overdose, sequestri da parte delle forze dell'ordine, incidentalità stradale droga correlata”.“Risulta pertanto inopportuno - ha sottolinea Giovanni Serpelloni, alla guida del DPA - che  dichiarare un allarmistico aumento del consumo di cocaina facendo riferimento ad una lettura epidemiologica di  una popolazione che, per quanto sicuramente consumatrice cronica, non rappresenta l'attualità del fenomeno dei consumatori nel loro complesso. Per contro questo dato può essere interpretato positivamente come la presa di coscienza nel riconoscere la propria tossicodipendenza come una malattia anche attraverso una richiesta di cura da parte di queste persone”.
 

11 marzo 2011
© Riproduzione riservata

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