Screening neonatali. Taverna (M5s): “Da Lorenzin bullismo istituzionale”
"Con un testo di legge già in esame in Parlamento e ad un passo dal traguardo, e che rende finalmente questi esami obbligatori in tutte le Regioni, la Lorenzin presenta dal nulla un suo decreto che mantiene gli screening sperimentali". Così la senatrice del M5s, prima firmataria del ddl già approvato all'unanimità in Senato e ora all'esame della Camera.
16 MAR - “Quello che la
Lorenzin sta facendo sugli screening neonatali è inqualificabile e non è degno di un Ministro della Sanità. Con un testo di legge già in esame in Parlamento e ad un passo dal traguardo, e che rende finalmente questi esami obbligatori in tutte le Regioni, la Lorenzin presenta dal nulla un suo decreto che mantiene gli screening sperimentali, dando così un sonoro ceffone in faccia alle tante famiglie che attendevano e speravano in una legge più giusta”. A dichiararlo è la senatrice M5s
Paola Taverna, prima firmataria di un disegno di legge che rende obbligatori gli screening neonatali su tutto il territorio nazionale, già approvato all’unanimità in Senato e ora in esame alla Camera.
“Il suo - continua Taverna - è vero e proprio bullismo istituzionale, che ricorda tanto quei piccoli bulli che non potendo vincere la partita, rubano il pallone ai compagni e lo bucano. Al ministro non va giù che a presentare la legge sia stato il Movimento 5 Stelle, per questo manda all’aria il lavoro di due anni e si fa la ‘sua’ legge. Ma il suo decreto, non inserendo gli screening neonatali nei Lea, non va a sanare l’assurdità di un sistema come quello attuale in cui i bambini sono destinati alla malattia oppure alla salute a seconda di dove nascono. Questa non è sanità, questa è roulette russa, con la pistola carica di una potenziale malattia piantata alla testa delle famiglie”.
“Per attuare il suo decreto, la Lorenzin si fa bella prendendosi i 10 milioni di euro stanziati nella Stabilità proprio per gli screening neonatali. Ma lei sa benissimo che se non fosse stato per il M5S, e per i nostri emendamenti, quei fondi non ci sarebbero mai stati, a dimostrazione del fatto che a questo ministro dei bambini e della loro salute non frega un bel niente”, conclude la senatrice M5s.
16 marzo 2016
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