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Corruzione. ISPE Sanità diventa il rappresentante dell’Italia in organismo europeo anticorruzione


L’Istituto rappresenterà il nostro Paese all’European Healthcare Fraud & Corruption Network, organismo internazionale al quale partecipano ministeri della Salute europei, autorità regolatorie pubbliche e agenzie governative incaricate di contrastare i reati contro i sistemi sanitari e le assicurazioni

23 GIU - “Forti del lavoro svolto negli ultimi anni vogliamo fare ancora di più per difendere il nostro Ssn, un’eccellenza che deve essere messa al riparo dalle azioni criminali di corrotti e corruttori: azioni che pesano poco meno di 6 miliardi di euro sul bilancio dello Stato e delle Regioni”.
 
Così Francesco Macchia, presidente dell’Istituto per la Promozione dell’Etica in Sanità ha annunciato l’ingresso dell’organizzazione all’interno dell’European Healthcare Fraud & Corruption Network-EHFCN l’organismo internazionale che vede la partecipazione dei ministeri della Salute di di 12 Paesi europei, di autorità regolatorie pubbliche e di agenzie governative incaricate di contrastare i reati contro i sistemi sanitari e le assicurazioni. E lo fa da Lisbona, dove ISPE-Sanità sta partecipando allo ‘Open house’ organizzato da EHFCN, un’occasione per fare il punto sul contrasto della corruzione in Italia e capire quali siano le strategie messe in campo nel resto del Vecchio Continente.
 
“I vertici dell’organismo internazionale hanno valutato molto positivamente quanto fatto da ISPE-Sanità – spiega Macchia – Il nostro ‘Libro bianco sulla corruption in Sanità’ ha riscosso particolare apprezzamento per il suo approccio multidisciplinare. Allo stesso modo ha riscosso successo la scelta di puntare sull’etica di sanità pubblica e sulla valorizzazione delle professionalità impiegate nelle aziende sanitarie. Ottimo giudizio anche per le collaborazioni con altre organizzazioni e per una strategia di azione valutata come agile e innovativa”.
 
“L’ingresso ufficiale tra i ranghi di EHFCN rappresenta solo un primo passo – conclude il presidente di ISPE-Sanità – vogliamo infatti rinnovare il nostro impegno per raggiungere altri importanti risultati. L’Italia sta facendo tanto ma deve ancora fare molto per prevenire con maggiore efficacia la corruzione. Non ci si illuda che le ultime novità normative in materia di appalti e contratti pubblici siano sufficienti. Troppe regole, se non coniugate con uno strutturale intervento culturale di recupero di etica tra gli operatori e della funzione di controllo sociale tra i cittadini, rischiano di essere un assist per chi vuole continuare ad attentare alla vita di malati e cittadini”.

23 giugno 2016
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