Quotidiano on line
di informazione sanitaria
05 MAGGIO 2024
Governo e Parlamento
segui quotidianosanita.it

Dispositivi medici. Fazio: “Nessun tariffario, ma ‘prezzi benchmark’”


Il ministro della Salute è “contrario a un prezzo di riferimento secco, che non tenga conto dell’innovazione”. Per contrastare le “troppe differenze” di costo dei dispositivi medici tra Regione e Regione l’idea è allora quella di “applicare ai dispositivi medici il sistema del benchmark previsto dal federalismo”. In questo modo non si stabiliranno prezzi “assoluti”, però sarà possibile avere prezzi “di riferimento”. Lo ha annunciato il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, intervenendo alla IV Conferenza nazionale sui dispositivi medici che si è aperta oggi a Roma.

31 MAG - Il ministero della Salute intende applicare ai dispositivi medici quanto previsto nel decreto Premi e Sanzioni per il federalismo, cioè il sistema benchmark. Ad annunciarlo è stato il ministro Ferruccio Fazio, intervenendo stamani alla IV Conferenza nazionale sui dispositivi medici che si è aperta oggi a Roma.
“Sono contrario a un prezzo secco, perché il costo di un dispositivo medico non può essere sganciato dall’innovazione”, ha detto il ministro aggiungendo che, tuttavia, “i risultati delle gare e degli acquisti rappresentano un database utile per individuare ‘prezzi benchmark’”, cioè dei parametri di riferimento. Questo, secondo il ministro, permetterà al sistema di diventare più trasparente e alle amministrazioni di gestire meglio le gare di acquisto. Ma servirà anche ad “identificare le realtà in cui si verificano scostamenti eccessivi”, affinché siano sottoposte “all’attenzione degli organi di controllo, quale la Corte di Conti, per avviare le indagini necessarie a verificare le ragioni di tale scostamento”.

Il ministro Fazio ha iniziato il suo intervento di fronte all’assemblea di esperti sottolineando che “i dispositivi medici rappresentano un settore produttivo cruciale per la sanità”, sempre più “utile e indispensabile nella pratica medica”. Per questo “il ministero intende affrontare le sue criticità seriamente e in modo strutturale”, e “l’auspicio è farlo nell’ambito del ministero”, cioè “senza l’istituzione di una nuova e apposita Agenzia” che sia per i dispositivi medici quel che l’Aifa è per i farmaci. Ipotesi di cui, per un certo periodo, si era parlato.
“Quello dei dispositivi – ha continuato Fazio – è un settore irrinunciabile e in grande espansione”, basti pensare che oggi “la banca dati del ministero conta oltre 250mila dispositivi utilizzati nell’ambito del Ssn, per una quota di spesa sul Fondo sanitario nazionale pari al 5%”. Si tratta, però, di un settore non privo di problematiche. Non solo perché, come ha spiegato il ministro, i dispositivi medici hanno “un ciclo di vita molto breve dall’immissione in commercio alla necessaria sostituzione” e questo rappresenta un costo che, tuttavia, è in parte recuperato attraverso i “risparmi ottenibili proprio grazie a queste tecnologie”. Fazio ha infatti sottolineato come i dispositivi permettano di effettuare molte diagnosi e terapie fuori dall’ospedale o con tempi di degenza brevissimi, con una notevolmente riduzione dei costi per i ricoveri, che in media sono pari a 800-900 euro al giorno per degente.

A preoccupare c’è anche la sicurezza di questi dispositivi. Come emerge dai dati illustrati alla Conferenza dal generale dei Nas, Cosimo Piccinno. Tra il 2008 e il 2010 sono stati effettuati 1.200 controlli sui dispositivi medici, che hanno portato alla segnalazione alle autorità di 400 persone e al sequestro di 3 milioni di dispositivi, per un valore stimato in 5 milioni di euro.
Ma le criticità non finiscono qui. C’è il noto problema della disomogeneità di prezzo di vendita dei dispositivi nelle diverse aree di Paese, appunto. Con Regioni in cui “una siringa costa il doppio della media nazionale. Ma questo si verifica anche tra Asl e Asl della stessa Regione e tra Azienda ospedaliera e Azienda ospedaliera”, ha sottolineato il ministro Fazio.

E poi ci sono i debiti che le Asl hanno accumulato con le imprese, come denunciato dal presidente di Assobiomedica, Angelo Fracassi. Questo crea anche disparità di accesso ai dispositivi nelle diverse aree del Paese perché “è ovvio che la politica dei prezzi di un’azienda dovrà tenere conto che in Lombardia pagano in 100 giorni e in Calabria saldano i debiti dopo 3 anni o anche mai”, ha affermato Fracassi aggiungendo che “è evidente che un’azienda preferisca vincere una gara in Lombardia che non in Calabria”.

E ancora, il direttore dell’Agenas, Fulvio Moirano, ha ricordato che una valutazione dell’efficacia dei dispositivi medici dipende anche dall’appropriatezza del loro utilizzo. “L’efficacia nella pratica clinica strettamente dipendente dalla curva di apprendimento dei professionisti” così come la possibile economicità è “significativamente connessa a un appropriato assetto organizzativo” all’interno della struttura. Quanto ai costi, Moirano ha fatto notare come le Regioni si stiano “indirizzando già da tempo verso nuovi modelli organizzativi tra cui la centralizzazione degli acquisti che, facendo leva sull’aggregazione della domanda, induce ad un potenziale risparmio”. Tuttavia questo avviene in modo molto disomogeneo e non in tutte le Regioni. Intanto, dalle tabelle mostrate dal direttore dell’Agenas (vedi tabella 1 e tabella 2 a fondo pagina), la spesa delle Regioni è cresciuta del 4,74% tra il 2008 e il 2009 e del 2,07 tra il 2009 e il 2010, toccando quota 4.660.088 di euro. E non si tratta che di una stima perché, ha spiegato Moirano, questi dati comprendono la spesa solo di una parte dei dispositivi medici né tengono conto di eventuali esternalizzazioni.

Le criticità, insomma, sono tante. Per questo da anni si parla della necessità di regolamentare il sistema. La proposta di Fazio è, appunto, quella di mantenere il centro operativo al ministero e di applicare il sistema del benchmark anche ai dispositivi medici. Il primo passo in questa direzione è già stato compiuto, con l’avvio di un monitoraggio dei dispositivi medici acquistati dal Ssn. Il monitoraggio, previsto dal Decreto ministeriale del giugno 2010 e partito a ottobre e, “non riguarda solo la tipologia dei dispositivi, ma - ha sottolineato il ministro - anche la rilevazione dei contratti stipulati e dei bandi di gara per l’acquisto dei dispositivi”. Ed è grazie a questi “dati ora disponibili che potremmo procedere ad applicare la norma contenuta nel decreto attuativo Premi e Sanzioni”.

Quanto ai ritardi di pagamento, il ministro Fazio ha ricordato l’approvazione della direttiva europea che stabilisce il limite di 60 giorni entro il quale la Pubblica amministrazione deve assolvere ai pagamenti nei confronti delle imprese fornitrici. “La direttiva – ha spiegato il ministro – dovrà essere recepita dall’Italia entro il 16 marzo 2013 e da quel giorno sarà legge dello Stato e dovrà quindi essere applicata”. Ma il presidente di Assobiomedica è scettico: “Siamo stanchi di sentire tutto quello che si dovrebbe fare. Da anni spingiamo per la creazione di un Osservatorio di acquisti, che siamo anche disposti a gestire noi se lo Stato non è in grado di sostenerne le spese. Il monitoraggio effettuato fino ad oggi si basa su regole generale e dati aggregati che a nostro parere non permettono un’analisi precisa”. Ma Assobiomedica teme anche che “si vada avanti sempre più con una politica di razionare la spesa piuttosto che di razionalizzarla. Le aziende produttrici e fornitrici di dispositivi medici pagano questo errore, ma nessuno sembra preoccuparsi del fatto che se il settore va in crisi, la sanità italiana va in crisi. E se la sanità va in crisi, va in crisi il Paese, nella sua totalità”.
 


 
 
 



 

31 maggio 2011
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Governo e Parlamento

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy